Economia

Creval, l'Opa dell'Agricole oltre il 91%

Con una quota finale ai blocchi la banca francese al 91,17%. Addio a Piazza Affari

Creval, l'Opa dell'Agricole oltre  il 91%

A colpi di rialzi, il Credit Agricole conquista il Creval, il cui titolo va ora verso il delisting. La banca franco-italiana, che ha portato il prezzo dell'Opa lanciata sull'ex popolare valtellinese a 12,5 euro, arriva a oltre il 90,94% di adesioni all'Opa, a cui va aggiunta la quota comprata ai blocchi, che porta il totale al 91,17%.

Quella della banque verte è la seconda Opa di questo secolo, dopo quella di Intesa Sanpaolo su Ubi dello scorso anno. Entrambe sono state «ostili», lanciate cioè senza l'assenso del management della banca preda. Per di più, nel caso dell'Agricole, l'acquirente è estero. Il consolidamento del sistema bancario italiano è partito e non si possono più considerare ostacoli né il tema della concentrazione né quello del sovranismo.

Dopodiché l'Agricole, guidato in Italia dall'ad Giampiero Maioli, ha dovuto sudare qualche camicia: l'Opa originale, annunciata nel novembre scorso a 10,5 euro per ogni azione Creval (che quotavano in Borsa 8,7 euro), oltre al muro del cda della banca di Sondrio e del suo numero uno Luigi Lovaglio, ha incontrato anche il disinteresse del mercato. Il titolo del Valtellinese si è infatti stabilmente collocato sopra il prezzo dell'Opa per mesi. Costringendo la banca francese a contraddire se stessa: dopo aver ribadito in più occasioni che il prezzo non sarebbe cambiato, a una decina di giorni dalla chiusura dell'Opa è arrivato il rilancio a 12,2 euro. A cui è seguito, poco prima della vigilia della chiusura prevista dell'Opa, un ulteriore rilancio a 12,5 euro, insieme con un prolungamento dei tempi di adesione di due giorni. Ed è stata la mossa decisiva per convincere i tanti fondi azionisti del Valtellinese, il cui capitale, tra novembre e oggi, è stato scambiato vorticosamente. Per l'Agricole, che aveva messo sul piatto 735 milioni, l'operazione costerà circa 140 milioni in più. «Oggi abbiamo concluso, con grande soddisfazione, un'operazione che rappresenta un successo per tutti. Si tratta di un'ulteriore conferma del profondo radicamento nel territorio italiano e della fiducia del gruppo Crédit Agricole nel nostro Paese», ha commentato l'ad Maioli.

Il piano francese prevede di condurre in porto una completa integrazione, attraverso il lancio di un'Opa «residuale» sull'8-9% rimasto ancora sul mercato. A quel punto, se, come probabile, l'Agricole si troverà sopra il 95%, potrà procedere con lo squeeze-out: ritirare tutte le rimanenti azioni Creval a fronte di un corrispettivo pari al prezzo d'offerta.

«Auspichiamo che l'acquisizione contribuisca a consolidare il settore del credito come riferimento al servizio del Paese», ha commentato Fulvio Furlan, segretario Uilca, aggiungendo che il sindacato vigilerà «perché l'operazione si sviluppi sulla base di un piano d'impresa, che metta al centro le persone».

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