Economia

La "cura" Renzi non funziona: la disoccupazione torna a salire

Il tasso disoccupazione sale all'11,7%. Si sgonfia la crescita di gennaio: gli incentivi introdotti dalla legge di Stabilità sono un fuoco di paglia. L'Istat avverte: "Ci sono 97mila occupati in meno"

La "cura" Renzi non funziona: la disoccupazione torna a salire

L'Italia non riparte. Anzi, arretra. E, mentre Matteo Renzi è in tournée negli Stati Uniti, l'Istat pubblica i dati sulla disoccupazione che fanno carta straccia delle promesse del premier. A febbraio il tasso è tornato a salire inesorabilmente. Toccando l'11,7% segna un aumento di 0,1 punti percentuali rispetto a gennaio. Secondo il report dell'istituto di statistica, i disoccupati sono aumentati di circa settemila unità, con un aumento percentuale dello 0,3% che sintetizza un dato di crescita tra gli uomini e di calo tra le donne.

A febbraio ci sono 97mila occupati in meno a causa della riduzione dei lavoratori permanenti. Secondo i dati provvisori dell'Istat, sono 92 mila in meno in un mese. Per i dipendenti a tempo indeterminato è il primo calo dall'inizio del 2015. "Dopo la forte crescita registrata a gennaio 2016 (+0,7% pari a +98mila, ndr), presumibilmente associata al meccanismo di incentivi introdotto dalla legge di Stabilità 2015 - spiega l'istituto - il calo dell'ultimo mese riporta i dipendenti permanenti ai livelli di dicembre 2015". Ci sono tuttavia 96mila occupati e 238mila dipendenti a tempo indeterminato in più rispetto ai dodici mesi precedenti. I dati provvisori dell'Istat mostrano una crescita su base annua degli occupati dello 0,4%, mentre calano sia i disoccupati (-4,4%, pari a 136 mila in meno) sia gli inattivi(-0,7%, 99 mila in meno). Nello stesso arco di tempo i dipendenti a termine diminuiscono di 39mila unità e i lavoratori indipendenti di 103mila. A febbraio è migliorato il tasso di disoccupazione giovanile che è diminuito al 39,1%, in calo di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente. Dal calcolo del tasso di disoccupazione giovanile sono esclusi i giovani inattivi, cioè coloro che non sono occupati e non cercano lavoro, nella maggior parte dei casi perché ancora impegnati negli studi. Nell'ultimo mese è anche cresce il tasso di occupazione (+0,2 punti fino al 15,6%) tra i 15-24enni mentre è calata l'inattività (-0,3 punti al 74,3%).

Dopo i dati "positivi" di gennaio quelli diffusi oggi dall'Istat, secondo Giuliano Poletti, "indicano che il mercato del lavoro continua a registrare oscillazioni congiunturali legate a una situazione economica che presenta ancora incertezze".

"Queste oscillazioni non modificano, comunque, la tendenza positiva dell'occupazione nel medio periodo", puntualizza il ministro del Lavoro sottolineando come a febbraio, "su base annua, si registrano 136mila disoccupati in meno e 96mila occupati in più" con un "aumento consistente" di quelli stabili.

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