Economia

De Nora domani in Borsa. Collocamento a 13,5 euro

Richieste per 3,5 volte l'offerta, ma al minimo della forchetta. Obiettivo gigafactory con Snam

De Nora domani in Borsa. Collocamento a 13,5 euro

L'idrogeno di Industrie De Nora sbarca in Piazza Affari con prudenza. Il gruppo elettrochimico leader nel settore degli elettrodi, degli elettrolizzatori per la produzione di idrogeno verde e negli impianti per il trattamento delle acque si presenterà in Borsa a 13,5 euro (per una capitalizzazione di 2,7 miliardi), la parte bassa dell'intervallo di prezzo ipotizzato (13,5 euro-16,50 euro). D'altra parte, si tratta della primo Ipo italiana in questo settore (e in assoluto dallo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina). E le condizioni del mercato, che pur «non spaventano la società» come precisato dall'ad Paolo Dellachà, non sono del tutto rassicuranti. Basti pensare che Eni ha rinviato la quotazione del suo spin-off verde, Plenitude.

La bontà di questa scelta sarà testata domani, con il debutto sul mercato, tuttavia l'interesse non manca: l'offerta è stata sottoscritta circa 3,5 volte al prezzo di offerta con una forte domanda da parte di investitori istituzionali a livello globale. Inoltre, la società vale oggi ben il doppio di 18 mesi fa quando Snam prese il posto di Blackstone rilevando il 36% per cento. A Piazza Affari andranno oltre 35 milioni di titoli pari a circa il 17,4% del capitale sociale. Oltre 14,8 milioni vengono venduti dal gruppo stesso e 20,26 milioni dagli attuali azionisti Federico De Nora Spa, Asset Company 10 (Snam) e Norfin.

Il flottante previsto è di circa il 20% del capitale sociale della società in caso di totale esercizio dell'opzione di overallotment (extra-collocamento) su un ulteriore pacchetto di oltre 5,2 milioni di azioni.

Dall'operazione - riservata esclusivamente a investitori qualificati italiani ed esteri, escluso quindi il grande pubblico dei risparmiatori - si attende un ricavato complessivo di circa 474 milioni di euro, di cui 200 spettanti a De Nora e il resto agli azionisti venditori. Salirà a 545 milioni in caso di esercizio integrale dell'extra-collocamento.

A valle della quotazione alla famiglia De Nora, attualmente al 64%, resterà il controllo del gruppo, mentre Snam, che ha oggi ha il 34% di De Nora, resta nel capitale per contribuire allo sviluppo del gruppo e sostenerne il posizionamento sull'idrogeno.

Per De Nora, ha detto recentemente l'amministratore delegato Paolo Dellachà, Snam «è un socio di minoranza, ma un partner strategico con cui stiamo portando avanti progetti importanti.

Insieme - ha spiegato - stiamo lavorando per la prima gigafactory italiana dell'idrogeno verde prevista dal Pnrr, speriamo di poterla fare molto presto e, se posso sbilanciarmi, molto vicino a Milano».

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