Il diktat dell'Ue a Renzi: "Alzare le tasse sulla casa"

La Commissione europea torna a fare il tifo per la tassa sulla casa: "L'Italia dovrebbe ripensare il modello fiscale tassando meno il lavoro e di più i consumi e la casa"

Il diktat dell'Ue a Renzi: "Alzare le tasse sulla casa"

"L'Italia dovrebbe ripensare il modello fiscale tassando meno il lavoro e di più i consumi e la casa". Nel rapporto 2015 su Riforme fiscali nell’Unione europea, pubblicato oggi a Bruxelles, la Commissione europea torna a fare il tifo per la tassa sulla casa. In base allo studio, infatti, gli euroburocrati vogliono forzare la mano a Matteo Renzi: "L'Italia sembra avere da un lato la necessità potenziale di ridurre il carico fiscale relativamente alto sul lavoro, dall’altro la possibilità di aumentare tasse meno distorsive quali le tasse sui consumi, sulle proprietà e quelle ambientali".

Secondo il report della Commissione Ue, in Italia l’attuale sistema di tassazione sugli immobili contribuisce alla crescita del debito. Nello studio si evidenzia come "in alcuni Paesi le tasse sulla casa continuano a favorire l’accumulazione di debito, per via dell'effetto combinato di una deducibilità relativamente generosa degli interessi sul mutuo e di tasse sulla casa che non sono elevate". È questo il caso di Belgio, Estonia, Finlandia, Italia, Paesi Bassi, Repubblica ceca e Svezia. Inoltre, per l’esecutivo comunitario in Belgio, Croazia, Germania, Italia, Lussemburgo, Malta, Portogallo e Spagna ci sono "tasse relativamente alte per transazioni di trasferimento delle proprietà mentre le tasse sulla casa non sono particolarmente elevate". E questo suggerisce che "c'è la possibilità di migliorare l’efficienza con uno spostamento le tasse nel quadro della tassazione sulla proprieta". Piuttosto, è l'opinione di Bruxelles, l'Italia dovrebbe provvedere a ridurre il peso "complessivo" degli oneri fiscali sul lavoro, soprattutto per quanto riguarda i redditi più bassi. In particolare, secondo lo studio della commissione Ue, il livello della necessità potenziale di riduzione degli oneri dipende da un lato dall’aliquota fiscale implicita, dall’altro dal cuneo fiscale: se sono più alti della media europea, come è il caso per l’Italia, il Belgio, la Repubblica ceca, la Francia, l’Ungheria e la Finlandia e se, oltretutto, il tasso di occupazione è inferiore alla media europea, allora la necessità potenziale è maggiore.

Del diktat europeo Renzi sembra infischiarsene. "Confermo l’eliminazione nella legge di Stabilità della tassa sulla prima casa per tutti e per sempre", assicura da New York.

E rilancia le accuse mosse già una volta ai colleghi europei: "Quali tasse ridurre lo decidiamo noi, non un euroburocrate a Bruxelles. Il compito dell’Ue non è mettere bocca su quali scelte fiscali fa uno stato e non deve decidere al posto dei singoli governi".

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