Economia

La disoccupazione sale ancora. E Renzi gioisce per gli occupati

Il tasso di disoccupazione nel mese di aprile sale all'11,7%. E quella giovanile sale al 36,9%. Il Paese ancora al palo

La disoccupazione sale ancora. E Renzi gioisce per gli occupati

Torna a salire il tasso di disoccupazione ad aprile ma in contemporanea si registra una crescita dell'occupazione. Lo rileva l'Istat sottolineando che il dato si spiega con l'aumento della partecipazione al mercato del lavoro. Il tasso di disoccupazione nel mese sale all'11,7% (era all'11,5% a marzo secondo il dato rivisto). Rispetto ad aprile 2015 il tasso di disoccupazione diminuisce di 0,4 punti percentuali. I disoccupati sono 2.986.000 in crescita di 50.000 unità su marzo e in calo di 93.000 unità su aprile 2015.

Risale il tasso di disoccupazione giovanile ad aprile, di 0,2 punti percentuali al 36,9%. L'incidenza dei giovani disoccupati tra 15 e 24 anni sul totale dei giovani è del 9,8% (cioè meno di un giovane su 10 è disoccupato), in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto a marzo. Nell'ultimo mese anche tra i 15-24enni cresce di 0,2 punti percentuali il tasso di occupazione, mentre diminuisce di 0,4 punti quello di inattività. Dal calcolo del tasso di disoccupazione sono esclusi i giovani inattivi, cioè coloro che non sono occupati e non cercano lavoro, nella maggior parte dei casi perché impegnati negli studi.

L'occupazione sale

Dopo l'aumento registrato a marzo (+0,3%), la stima degli occupati ad aprile sale dello 0,2% (+51 mila persone occupate). "Sono i dati più alti come numero di lavoratori che sono tornati al lavoro negli ultimi 4 anni - esulta il premier Matteo Renzi - è il dato più alto degli ultimi quattro anni ma noi vogliamo fare di più, molto di più". L'aumento riguarda sia i dipendenti (+35 mila i permanenti, stabili quelli a termine) sia gli indipendenti (+16 mila). La crescita dell'occupazione coinvolge uomini e donne e riguarda tutte le classi d'età ad eccezione dei 35-49enni. Il tasso di occupazione, pari al 56,9%, aumenta di 0,2 punti percentuali sul mese precedente: si tratta del livello massimo da aprile 2011. Su base annua, aggiunge Istat, si conferma la tendenza all'aumento del numero di occupati (+1%, pari a +215 mila). La crescita è attribuibile ai dipendenti permanenti (+1,9%, +279 mila occupati a tempo indeterminato), mentre sono in calo i dipendenti a termine e gli indipendenti. Nello stesso periodo calano i disoccupati (-3%, pari a -93 mila) e gli inattivi (-2,1%, pari a -292 mila). Nel periodo febbraio-aprile sono aumentati gli occupati (+0,2%, pari a +35 mila) rispetto ai tre mesi precedenti. Unica componente a mostrare un calo congiunturale è quella dei dipendenti a termine (-0,6%, pari a -14 mila). Ad aprile si osserva una consistente crescita della partecipazione al mercato del lavoro determinata dall'aumento contemporaneo di occupati e disoccupati e un corrispondente forte calo degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,8%, pari a -113 mila). La diminuzione riguarda uomini e donne e si distribuisce tra tutte le classi d'età. Il tasso di inattività scende al 35,4% (-0,3 punti percentuali). Nel trimestre febbraio-aprile l'aumento degli occupati (+0,2%, pari a +35 mila) è associato ad un calo dei disoccupati (-0,2%, pari a -5 mila) e degli inattivi (-0,6%, pari a -78 mila). Al premier ha risposto il leader della Lega Nord, Matteo Salvini: "Disoccupazione risale all'11.7%, quella giovanile al 36.9%. Ma Renzi festeggia, e dice che governerà fino al 2023. Secondo voi ci è o ci fa?".

Italia al palo, Germania al minimo storico

Se l'Italia resta al palo, la Germania continua a crescere. Il tasso di disoccupazione tedesco è sceso più del previsto a maggio toccando il minimo storico. Il numero dei disoccupati, su base destagionalizzata, è calato di 11 mila unità a 2.695.000. Le statistiche dell'Ufficio del lavoro battono le attese degli analisti interpellati da Reuters, che si aspettavano una flessione di 5 mila unità.

Il tasso di disoccupazione rettificato è calato al 6,1% dal 6,2% di aprile, il minimo dalla riunificazione della Germania nel 1990.

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