Basterà aspettare cinque giorni e si alzerà il velo sulla solidità patrimoniale degli istituti di credito italiani. Domenica prossima a mezzogiorno, infatti, la Bce - che dal 4 novembre sarà il supervisore delle principali banche di Eurozona - pubblicherà i risultati della «valutazione complessiva» (il Comprehensive assessment ) che includeranno sia la revisione della qualità degli attivi ( Asset quality review , Aqr) che i temutissimi stress test. Il vero responso, però, lo fornirà di lì a qualche minuto la Banca d'Italia che pubblicherà un comunicato nel quale dettaglierà specificatamente le eventuali carenze patrimoniali dei gruppi del nostro Paese.
Perché questa «doppia lettura»? E che cosa dovrà leggere il mercato? Nella comunicazione dell'Eurotower, infatti, sarà riportata la massima carenza patrimoniale tra tre parametri: l'Aqr con Core Equity Tier 1 all'8%, lo stress test in condizioni normali (patrimonializzazione minima richiesta sempre all'8%) e stress test in caso di crisi (obbligo di mantenersi almeno al 5,5% di Cet1, ben sopra il minimo ora fissato al 4,5%). Poiché le valutazioni sono effettuate sui bilanci al 31 dicembre come se fossero rimasti immutati (eccezion fatta per le banche sotto piano di ristrutturazione Ue come Mps), separatamente la Bce riporterà tutte le principali misure adottate nel 2014 per rafforzare il capitale: aumenti, conversione di bond ibridi, vendite di asset, eccetera.
Qui entrerà in gioco Bankitalia. Saranno i tecnici di Via Nazionale, infatti, a calcolare la differenza (anche se non è una mera somma algebrica) tra l'eventuale carenza patrimoniale e il valore complessivo delle contromisure. Già questo dato potrebbe consentire ai 15 istituti sotto la lente (sono inclusi anche Creval e Credem che non passeranno alla vigilanza unica) di evitare che scatti l'allarme rosso. Palazzo Koch, inoltre, indicherà il valore delle altre misure patrimoniali adottate nel 2014, ma che non hanno rilevanza sistemica perché attinenti alle regole nazionali. Ad esempio, sarà Bankitalia a spiegare l'effetto positivo sul patrimonio di Bpm derivante dalla rimozione degli add on sul capitale. Idem per gli istituti di cui Visco & C. hanno validato i modelli interni. Queste note a margine sulla pubblicazione della Bce consentiranno agli istituti che si sono già «messi in regola» di parare il colpo.
Se la carenza patrimoniale sarà già stata colmata, ogni banca dovrà solo inviare un capital plan pleonastico per ribadire la propria posizione. Chi, invece, sarà nella lista dei «cattivi», oltre a presentare il piano, dovrà attuare misure di rafforzamento nell'arco di sei (casi gravi) o nove mesi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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