Economia

Donnet ridisegna le Generali ma il cda si spacca su Cirinà

Sesana general manager, sale Liverani. Per il posto vacante il board non mette ai voti l'ex manager. È scontro aperto

Donnet ridisegna le Generali ma il cda si spacca su Cirinà

Dal cda delle Generali arriva un'altra battuta a vuoto per la cooptazione del consigliere sostituto del dimissionario Francesco Gaetano Caltagirone. Secondo quanto risulta al Giornale in consiglio è stato portato un parere legale, richiesto dal Comitato Nomine, che esclude la nomina di Luciano Cirinà (manager licenziato per essere passato con Caltagirone e ora in causa con la società) perché non idonea. Tesi contrastata dalla minoranza in quanto in una causa di lavoro non si ravvisa il presupposto del dolo o della colpa grave, che giustificherebbero la inidoneità. E comunque che fosse il cda a votare, assumendosi la responsabilità. Ma il presidente Sironi non ha voluto mettere ai voti la nomina di Cirinà, sollevando il cda dall'eventuale imbarazzo. Si è invece proposto, scorrendo i nomi della lista Caltagirone, di sondare nei prossimi giorni la disponibilità dei non eletti di genere maschile che, nell'ordine in cui si sono presentati, seguono Cirinà: Alberto Cribiore, Andrea Scrosati e Stefano Marsaglia. Se uno sarà disponibile il cda lo voterà a maggioranza, con una delibera che potrebbe però essere impugnata dalla minoranza, che fa leva su quanto scritto nello statuto, secondo il quale tocca prima a Cirinà.

Il board è riuscito comunque a varare la nuova organizzazione. Sono state votate all'unanimità la struttura e le nomine proposte dal ceo Philippe Donnet. Come spiega il comunicato ufficiale del Leone, saranno funzionali alla realizzazione delle priorità del piano strategico Lifetime Partner 24 Driving Growth.

La nuova struttura, operativa da settembre, è stata concepita attraverso la promozione di manager interni. La più signficativa è quella di Marco Sesana, prima country manager Italy and global business lines, che incassa la nomina a general manager di group head office.

Riporterà a Donnet, con un ruolo rafforzato di indirizzo e coordinamento delle business unit operative del gruppo. E si tratta di una figura diversa da quella di un direttore generale, auspicata da Francesco Gaetano Caltagirone, che avrebbe riportato al consiglio di amministrazione e non al ceo.Sesana eredita il ruolo che fu di Frédéric de Courtois. Al suo posto, come country manager Italy, andrà Giancarlo Fancel, prima group chief risk officer. La cui poltrona sarà occupata dal ceo di Cattolica Assicurazioni, la compagnia che il Leone sta per assorbire.

Viene inoltre smembrata la divisione di Generali che comprendeva Austria e Paesi dell'Est Europa, guidata da Cirinà prima della sua candidatura a ceo per la lista Caltagirone. Contestualmente, è stata creata una nuova business unit che andrà ad abbracciare Germania, Austria e Svizzera. A capo di essa come ceo avanza Giovanni Liverani, attualmente Country Manager Germany (sostituito a capo soltanto della Germania da Stefan Lehmann, che tuttavia riporterà a Liverani) e, ad interim dopo il licenziamento di Cirinà, Austria & CEE Officer.

Jaime Anchústegui è confermato ceo International e nel perimetro della sua Business Unit International entrano i Paesi dell'Europa dell'Est. Crescono poi le responsabilità di Jean-Laurent Granier in quanto tutte le Global Business Lines vengono aggregate all'interno della nuova Business Unit France, Europ Assistance and Global Business Lines. Simone Bemporad, group chief communications and public affairs officer, da ieri è anche portavoce del gruppo.

E tutti i manager promossi fanno il loro ingresso del Group Management Committee (Gmc), il comitato internazionale responsabile per la definizione delle priorità strategiche del gruppo.

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