Due amministratori delegati per tre aree di business (corporate, mercati e operations) con il patron Leonardo Del Vecchio a fare da ago della bilancia («garante») in caso di stallo decisionale tra i due. È questo il nuovo modello Luxottica sancito ieri dal cda che ha definito, in parallelo, l'uscita di Andrea Guerra dalla multinazionale degli occhiali. Al suo posto è stato nominato il cfo e dg Enrico Cavatorta, 53 anni, nato a Treviso (vissuto a Roma) ma di origini parmensi.
In arrivo, al suo fianco, un secondo manager che Luxottica - con il supporto di Egon Zehnder - sta cercando e dovrebbe essere definito nelle prossime settimane. «Al vaglio della società ha spiegato Cavatorta - al sesto piano della nuova sede del gruppo a Milano - ci sono vari manager che arrivano da settori diversi». Tra i papabili figurano, al momento, i nomi di Tondato Da Ruos (Autogrill) e Bob Kunze-Concewitz (Campari). Una volta individuato, il secondo ad andrà a comporre un comitato direttivo in via di definizione e in cui (per ora) figura anche Massimo Vian, manager a riporto di Del Vecchio e focalizzato sull'operation. Questo modello di governance, diffuso anche all'estero e definito «co-ceo model», incarna tutto il senso della rivoluzione Luxottica. Una svolta nata la primavera scorsa da una serie di contrasti tra il patron Leonardo Del Vecchio e Andrea Guerra sulla gestione della società. Guerra, più accentratore, non accettava un modello di gestione condivisa. «Necessario al gruppo - spiega Cavatorta - dopo la forte crescita dimensionale».
A «dividere» Del Vecchio e Guerra sarebbe stato, poi, l'affare Google Glass: «Il presidente si è lamentato bonariamente di non essere stato coinvolto subito per quanto riguarda l'accordo» ha detto Cavatorta. Tuttavia, i tempi dei primi contrasti (la primavera scorsa) destano più di un sospetto sul fatto che a non essere gradite fossero, più che altro, le voci di un possibile coinvolgimento politico di Guerra. Voci che - secondo le ultime indiscrezioni - si stanno intensificando e danno Guerra in pole per un eventuale rimpasto d'autunno al governo. L'ex ad chiude comunque una stagione d'oro in Luxottica con 45 milioni tra buonuscita, stock option e clausola di non concorrenza: 10 milioni come incentivo all'esodo, più i 592mila euro per la rinuncia a qualsiasi azione legale e 800mila comprensivi di un divieto di storno di dipendenti e collaboratori di Luxottica. Guerra ha poi ceduto 813.500 azioni rivenienti dal precedente esercizio di piani di incentivazione, a Del Vecchio a 41,5 euro per azione (ieri il titolo ha chiuso a 40,8 euro). Un bel gruzzolo che aggiunge ai 70 milioni di stock option portati a casa tra 2012 e 2013.
Quanto al futuro, Cavatorta ha indicato una «sostanziale continuità strategica» e ha poi spiegato che c'è spazio per un aumento del pay out e che l'obiettivo di raggiungere i 10 miliardi di ricavi a fine 2016 è ancora valido, anche se più che una guidance, è una vision».
«Abbiamo fatto 10 anni con Guerra, ne faremo altri 10 col triumvirato» ha detto, infine, il patron Del Vecchio: «Speriamo in una crescita di almeno il 7% l'anno» e da adesso Luxottica «invece di avere un capo azienda ne avrà tre».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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