Da aprile scorso imprese e famiglie italiane pagano tassi più alti alle banche: una crescita dei costi che si è registrata solo in Italia, mentre negli altri paesi è rimasta uguale e in alcuni casi è diminuita. Lo dice il presidente della Bce, Mario Draghi intervenendo al Parlamento europeo. Dopo aver ribadito di attendere i "fatti" sulla manovra perché "le parole hanno fatto danni", Draghi ha aggiunto che "l'evidenza che noi abbiamo è che le banche sui nuovi prestiti hanno, da aprile in poi, aumentato di 20 punti base i prestiti soprattutto alle piccole e medie imprese. Mentre per le grandi imprese che emettono titoli obbligazionari i costi sono andati più su, molto più su, si parla di 64 punti base sulle emissioni obbligazionarie delle grandi imprese".
Secondo Draghi, "non sono solo i tassi del credito bancario ad essere aumentati, ma sono diventate più esigenti le condizioni relative alle garanzie e alle clausole contrattuali. Questa è la situazione. Mentre le imprese degli altri paesi continuano a pagare tassi che erano quelli di prima, forse anche più bassi". Per quanto riguarda le famiglie "è soprattutto nel credito al consumo, cioè per i piccoli prestiti, che i tassi sono aumentati di circa 20 punti base. Forse anche qualcosa di più. Per quanto riguarda i mutui invece il pocesso è più lento".
Durante l'intervento di Draghi c'è stato un battibecco poi con l'eurodeputato tedesco Marcus Pretzell che ha dichiarato: "Secondo lei non c'è stato qualche squilibrio tra quello che è stato fatto per il suo Paese d'origine e quello che è stato fatto per la Germania?".
La risposta di Draghi è stata tranchant: "Lei non è ben informato. Lei dice che la Bce ha offerto dei prestiti all'Italia, non è vero punto e basta. Ha comprato titoli sovrani e di società in ogni Paese, noi perseguiamo una politica monetaria per tutti i Paesi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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