Morto Beppe Vessicchio. Addio all'amato direttore d'orchestra: aveva 69 anni

Il maestro si è spento questo pomeriggio all'ospedale San Camillo di Roma a causa di una polmonite interstiziale precipitata rapidamente

Morto Beppe Vessicchio. Addio all'amato direttore d'orchestra: aveva 69 anni
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Lutto nel mondo della musica: è morto Beppe Vessicchio. Il celebre direttore d'orchestra è scomparso oggi all'età di 69 anni a causa di una polmonite interstiziale precipitata rapidamente. Il maestro, tra i più amati della storia del Festival di Sanremo, si è spento questo pomeriggio all'ospedale San Camillo Forlanini di Roma, dove era arrivato a seguito di una complicazione improvvisa. I funerali, si apprende, si svolgeranno in forma strettamente privata.

Addio a Beppe Vessicchio

Vessicchio mosse i primi passi nella musica nella sua Napoli, dove aveva iniziato a lavorare in studio al fianco di artisti come Nino Buonocore, Edoardo Bennato, Peppino di Capri, Peppino Gagliardi e Lina Sastri. Prese il via un percorso che lo portò a collaborare con alcuni dei nomi più importanti della canzone italiana. Tra le esperienze più significative di quegli anni quella con Gino Paoli, con cui aveva firmato a quattro mani brani diventati popolari come "Ti lascio una canzone", "Cosa farò da grande" e "Coppi".

Nel 1975 entrò a fare parte del gruppo comico-musicale I Trettré, all’epoca ancora noti come I Rottambuli. Nella formazione originaria, composta insieme ai concittadini Mirko Setaro ed Edoardo Romano, si occupò del lato musicale, suonando chitarra e pianoforte. Quando il trio iniziò a orientarsi sempre più verso il cabaret, Vessicchio decise di dedicarsi completamente alla musica, lasciando il gruppo prima che raggiungesse la notorietà nei primi anni Ottanta.

Negli anni seguenti, Vessicchio prese parte a numerosi programmi televisivi, tra cui "Va’ pensiero", "Di che vizio sei?", "Club 92", "Buona Domenica", "Viva Napoli" e "Note di Natale". Ma è stato soprattutto il Festival di Sanremo a consacrarlo come figura centrale della musica italiana. Dal 1990, infatti, la sua presenza sul podio dell’Ariston è diventata una costante e in diverse occasioni aveva ricevuto il riconoscimento come miglior arrangiatore — nel 1994, 1997 e 1998 — fino al premio speciale assegnatogli nel 2000 dalla giuria presieduta da Luciano Pavarotti.

Come direttore d’orchestra, Vessicchio ha vinto quattro edizioni del Festival: nel 2000 con "Sentimento" degli Avion Travel, nel 2003 con "Per dire di no" di Alexia, nel 2010 con "Per tutte le volte che" di Valerio Scanu e nel 2011 con "Chiamami ancora amore" di Roberto Vecchioni. Parallelamente alla carriera sanremese, è diventato un volto familiare anche per il pubblico televisivo grazie alla partecipazione al programma "Amici di Maria De Filippi", dove ha ricoperto il ruolo di insegnante e direttore d’orchestra.

Nel corso degli anni, Vessicchio ha firmato arrangiamenti per alcuni tra i più noti interpreti della musica italiana: da Roberto Vecchioni a Zucchero, da Elio e le Storie Tese a Ornella Vanoni, passando per Fiordaliso, Syria, Ron, Biagio Antonacci, Lorella Cuccarini, Ivana Spagna, Max Gazzè, Fred Bongusto e Valerio Scanu. Per la Spagna aveva inoltre diretto un’orchestra sinfonica di quaranta elementi nel disco "La nostra canzone". La sua bacchetta è arrivata anche su palchi internazionali: ha diretto in mondovisione l’orchestra impegnata in un concerto dal Cremlino di Mosca dedicato a John Lennon e al Teatro Smeraldo di Milano ha guidato Mario Biondi and The Duke Orkestra, da cui è stato tratto il live "I Love You More".

Nel 2017 è entrato nella commissione che selezionava i brani dello Zecchino d’Oro, di cui era diventato direttore artistico. Poi, nel 2018, ha accettato di dirigere l’orchestra del progetto Rockin’1000, il gruppo rock più grande del mondo, esibitosi allo stadio Artemio Franchi di Firenze. Durante il Festival di Sanremo del 2020, la sua apparizione sul palco è stata accolta da una lunga ovazione del pubblico in sala, a testimonianza del legame profondo che lo legava da decenni al pubblico e alla musica italiana.

Recentemente è intervenuto a proposito delle polemiche sulla nomina di Beatrice Venezi alla direzione musicale del Teatro La Fenice di Venezia. In un'intervista ai microfoni di Open, Vessicchio aveva difeso la trentacinquenne, smascherando la sinistra: "Fino a quando non ha esternato la sua vicinanza ad alcuni movimenti che accompagnano l’attuale governo, ho sentito parlare solo bene di Beatrice Venezi in quanto direttore.

Dopo non è stato più così ed i commenti sul suo operato sono stati meno benevoli ed in alcuni casi anche sgradevoli. La supposizione poi dei vantaggi che avrebbe riscosso grazie all’affiliazione dichiarata ha finito per inquinare anche la percezione di quello che sa fare e che magari realmente merita".

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