La crescita ci sarà, ma sarà graduale. I Paesi dell'Eurozona, insomma, non sono ancora usciti dal tunnel della crisi economica. Ma sembrano sulla buona strana per riuscire a lascirsi alle spale la morsa della recessione. Dopo che il Consiglio direttivo della Bce, riunito a Barcellona, ha deciso di mantenere invariato all’1% il tasso di riferimento principale di Eurolandia, il presidente Mario Draghi ha lanciato un secco avvertimento a tutti i Paesi membri: "Per risanare i conti pubblici tagliare la spesa corrente è certamente una ricetta migliore che aumentare le tasse".
Il monito sembra pronunciato ad hoc per il governo italiano che, proprio in questi giorni, sta lavorando sui tagli della spesa pubblica. Dopo un'infilata di decreti che hanno avuto come unico risultato quello di alzare la pressione fiscale, l'esecutivo guidato da Mario Monti ha incaricato il supercommissario Enrico Bondi di mettere mano agli sprechi della pubblica amministrazione. Entro la fine del mese si saprà, infatti, dove e come il governo intenderà agire sulla spending review. Draghi lo ha detto chiaro e tondo: "È consigliabile tagliare la spesa corrente, non quella per investimenti". Il numero uno della Bce ha, tuttavia, ammesso che "sono stati fatti sostanziali progressi nei bilanci" di molti Paesi del Vecchio Continente, non solo per quanto riguarda la Spagna e l'Italia. "Dieci Paesi su 17 - ha fatto notare Draghi - faranno a fine 2012 meglio rispetto agli impegni fissati nel rispettivo programma di stabilità".
Per quanto riguarda il Belpaese Draghi ha detto chiaramente che "ha raggiunto progressi notevoli" che lo spingono a "incoraggiare" ulteriormente Monti ad andare avanti su questa strada: "L'Italia è davvero sul sentiero giusto". Senza entrare nello specifico, però, Draghi ha sottolineato che le riforme strutturali - soprattutto per quanto riguarda la competività - devono essere "più ambiziose" e, soprattutto, andare nella direzione dei tagli agli sprechi piuttosto che all'innalzamento della pressione fiscale.
Un'ovvietà che, purtroppo, negli ultimi mesi non è stata più così ovvia. "La crescita deve tornare al centro dell’agenda politica - ha continuato il presidente della Bce - ma ciò non è in contraddizione con il consolidamento fiscale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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