La ripresa dell'Eurozona "si rafforza ed è sempre più diffusa" a tutte le Regioni e i settori, e gli ultimi dati mostrano che la crescita "continuerà solida e ad ampia base nel prossimo futuro".
A dirlo è Mario Draghi secondo cui "dopo un periodo lungo stiamo finalmente sperimentando una ripresa robusta". "Ora dobbiamo aspettare che i prezzi e i salari la seguano", ha detto il presidente Bce, sottolienando però che l'inflazione di fondo "è ancora debole" e "non c'è ancora alcun segnale convincente di un'accelerazione dell'inflazione sottostante". Colpa - anche - di "un lento ritmo di attuazione delle riforme strutturali" e in particolare di "riforme nei mercati dei prodotti". Per questo restano "le esigenze di aggiustamento di bilancio in diversi settori, nonostante i miglioramenti continui".
Così come per questo non c'è ancora "una data precisa" per iniziare la discussione su quantitative easyng, le misure straordinarie della Bce. "Servono ancora molte informazioni che non abbiamo oggi, c'è ancora molta incertezza e non possiamo prendere questa decisione in assenza di una piena infomazione", prosegue Draghi, "In settembre avremo le proeizioni macroeconomiche, quindi avremo più informazioni. In questo senso deve essere letto l'orientamento del consiglio direttivo che è più fiducioso di poter prendere una decisione rispetto a oggi".
Inoltre il legame tra inflazione e crescita dei salari deve diventare "strutturale come eravamo abituati in passato". Anche se, ricorda il presidente della Bce, "il nostro mandato non è l'occupazione ma la stabilità dei prezzi e a quello dobbiamo guarare in termini di decisione- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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