Si fa presto a dire «made in Italy». A Piazza Affari le aziende della moda e delle calzature presentano redditività e performance molto diverse. Come le due facce della luna.
In prima fila ci sono i bijoux come Salvatore Ferragamo e Brunello Cucinelli. L'haut couturier fiorentino guidato dall'ad Michele Norsa proprio ieri ha visto confermato il conviction buy (comprare) da parte di Goldman Sachs. La forte crescita del fatturato in Europa (+22% nei 9 mesi), Nord America (+17%) e Cina (+15% solo nel terzo trimestre) induce gli operatori a pensare che la redditività del titolo sia sottostimata (da sei mesi il titolo oscilla tra i 15 e i 17,5 euro).
Anche per il mondo del fashion, infatti, la guerra alla crisi è una priorità, soprattutto considerato il rallentamento della locomotiva cinese. Incrementare le vendite non deludendo le attese diventa sempre più difficile. Un'impresa che al cashmere di Cucinelli è comunque riuscita. La forte accelerazione negli Stati Uniti e in Russia, la decisione di puntare sul monomarca in Cina hanno più che compensato il prevedibile calo del fatturato italiano. L'Ebitda normalizzato ha segnato un incremento del 20%: la redditività c'è ma sia per Nomura che per Mediobanca l'opportunità di acquisto è da valutare solo nel lungo termine considerato che dall'Ipo il rally è stato del 65 per cento.
Le zone d'ombra arrivano con Tod's. Come evidenziato dai concorrenti, la spinta propulsiva viene dall'Asia, ma soprattutto dagli Usa (che restano il principale mercato dell'alta gamma). Il gruppo guidato da Diego Della Valle ha invece sofferto l'eccessiva esposizione all'Italia (-14% le vendite) e le battute d'arresto di Hogan e Fay. L'Ebitda è stato perciò inferiore alle attese crescendo solo del 3,7% a 199,5 milioni. Solo la prosecuzione degli investimenti in Asia dove i negozi monomarca continuano a tirare potrà garantire un futuro ancor più solido (la liquidità è comunque pari a 150 milioni di euro).
Geox, invece, va all'inseguimento. Il patron Mario Moretti Polegato vuole puntare sull'internazionalizzazione e sul fashion (superando l'immagine tradizionale della «scarpa che respira»), ma i primi nove mesi del 2012 sono stati caratterizzati da una pesante flessione di vendite e margini a causa dell'eccessiva esposizione all'Europa che pesa per l'80% sul fatturato (l'Italia è al 36%).
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.