Economia

Ecco le foto postate online che scatenano l'ira del Fisco

Fioccano le condanne per gli evasori del Fisco che dichiarano poco e che mostrano la vita di lusso sui social.

Ecco le foto postate online che scatenano l'ira del Fisco

Le foto sui social sono una delle armi che il Fisco usa per colpire i contribuenti. Di fatto alcune sentenze hanno già stanato alcuni evasori condannandoli a durissime sanzioni. In Italia questa prassi che monitora i social e le foto per stimare lo stile di vita e l'eventuale presunta evasione è sul campo dal 2016 con una circolare delle Entrate in cui vengono chiariti gli indirizzi operativi: "Alle notizie che si possono ottenere dalle banche dati si aggiungono quelle che pervengono da altre fonti, ivi incluse fonti aperte". Per "fonti aperte" si intendono anche siti interne o social network. E questi elementi vengono monitorati per conoscere la situazione del contribuente e verificare i redditi in entrata con l'attività che esercita. Il primo a pagare a caro prezzo un accertamento del Fisco partito da verifiche sui social è stato un maniscalco che lavorava in nero ma che sui social mostrava foto indicative di un tenore di vita piuttosto alto. E così la Corte di Appello di Brescia nel suo verdetto si riferisce chiaramente a "documentazione estratta da Facebook". Poi, nel 2017, è stato il turno, come ricorda ilCorriere, di una sentenza della Corte di Appello di Ancona. In questo procedimento un marito è stato condannato a pagare il mantenimento alla moglie dopo un'analisi attenta del materiale postato dall'uomo sui social network. E un altro caso si è verificato a Pesaro. Un imprenditore ha pagato a caro prezzo alcune foto postate sui social di alcune vacanze negli alberghi di Madonna di Campiglio. Al Fisco però dichiarava solo 11mila euro l'anno.

Anche lui è stato condannato a versare il mantenimento alla moglie. Insomma, sempre di più il Fisco usa questi strumenti per portare avanti gli accertamenti e soprattutto per mettere con le spalle al muro il presunto evasore in fase di procedimento. E il modello italiano adesso è stato "copiato" anche in Francia con una rforma tributaria che prenderà il via proprio con la Finanziaria per l'anno 2020. Ad annunciarlo è stato con un tweet lo scorso 27 dicembre, il ministro dei Conti pubblici, Gèrald Darmanin. In Francia il nuovo sistema ha però suscitato diverse polemiche e proteste. Ma di fatto la "second life" che spesso viene mostrata sui social ha il sapore di un effetto boomerang. Basta una vacanza, o uno scatto su un'auto di grossa cilindrata, per accendere i sistemi di alert del Fisco. In Italia la stretta sull'evasione varata dal governo giallorosso andrà ad accentuare i controlli e le verifiche nei prossimi 12 mesi con un gettito stimato di tre miliardi di euro.

I social dunque sono diventati in poco tempo i migliori alleati della lotta all'evasione.

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