Ecco perché non c'è Intesa su Micciché e Castagna


Oggi ci sarà un passaggio importante per gli assetti di potere nella prima banca italiana, Intesa Sanpaolo. Il consiglio di sorveglianza (regno di Bazoli) deciderà i componenti delle sei commissioni chiave per la governance bancaria, tra cui quella che si occupa delle nomine. A questa ultima sarà infatti assegnato il compito di scegliere anche i tre manager interni che saranno destinati ad entrare nel consiglio di gestione. Il vero organo operativo della banca. Il punto è che all'interno della banca c'è un bel po' di maretta. Nel consiglio di sorveglianza l'equilibrio è presto fatto: conta il presidente Giovanni Bazoli e il suo accordo di ferro bipartito, con la Compagnia San Paolo di Chiamparino (primo azionista)da una parte e con il suo storico socio milanese, Guzzetti chez Cariplo, dall'altra. Più difficile sembra trovare una sintesi nel consiglio di gestione. Bankitalia, che non ama questo sistema duale, pretende che nell'organismo di gestione ci sia un buon numero di dirigenti interni. E che non si duplichi, con nuove poltrone, il consiglio di sorveglianza. In queste ore si sta combattendo una piccola disputa filosofica. Alcuni azionisti e il consigliere delegato, Enrico Tomaso Cucchiani (nella foto), vorrebbero l'ingresso di manager di staff (si parla di Carlo Messina, l'uomo dei bilanci, Paolo Grandi segretario del Consiglio e Francesco Micheli il cuore della macchina), mentre la struttura interna vorrebbe i suoi direttori generali Gaetano Micciché e Castagna in consiglio. Non fosse altro perché i due su 1,6 miliardi di risultato netto, ne hanno rispettivamente generati 1,2 miliardi e 830 milioni (le banche estere tirano giù il risultato finale).

Una parte della banca sta facendo pressione sugli azionisti per far loro comprendere come il mercato non accetterebbe come un bel segnale l'estromissione dei due manager più operativi dalla stanza dei bottoni. E forse il passaggio di Saccomanni dalla Banca d'Italia al Tesoro potrebbe rendere la moral suasion nei confronti delle fondazioni azioniste più esplicita. Ma il tempo stringe. I giochi si fanno in queste ore.

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