Ei Towers guarda a Telecom. In corsa anche F2i

Torna di attualità il consolidamento del mercato delle torri di trasmissione. Il segnale è stata la vendita del 25% del capitale di Ei Towers con conseguente incasso di 280 milioni. In questo modo la società che fa capo a Mediaset (ha il 40%) può proporsi, forte della presenza nel suo capitale di fondi di stranieri importanti come Blackrock, quando andranno sul mercato alcuni «pezzi» pregiati del settore. Tra questi le torri che fanno capo a Telecom e che ospitano la rete mobile dell'ex-monopolista. L'intenzione dell'ad Marco Patuano, in via di conferma all'assemblea del 16 aprile, è quella di vendere gli asset che non fanno parte del core business. Come le torri per l'appunto, che valgono circa 1 miliardo e che possono essere molto più redditizie con una gestione centralizzata. Del resto anche Wind è interessata alla vendita delle sue infrastutture di rete. E della partita potrebbe far parte Raiway, ossia le torri della Rai e Atlantia.
Ei Towers punta dunque a diventare protagonista del settore, ben sapendo che a queste infrastrutture, che producono margini elevati, puntano in molti. Come gli spagnoli di Abertis o gli italiani di F2i, il fondo infrastrutturale gestito da Vito Gamberale che potrebbe lavorare in partnership con Clessidra di Claudio Sposito. Insomma la partita è apertissima. Secondo gli esperti, alla fine, sul mercato resteranno al massimo un paio di player anche se il business, presto, dovrebbe crescere. È infatti in fase di definizione l'asta frequenze per il digitale terrestre che dovrebbe portare sul mercato nuove esigenze infrastrutturali.

La cattiva notizia è che Sky ha già detto di non essere interessata e quindi non sarà facile trovare nuovi entranti per il mercato televisivo anche perchè Rai, Mediaset e TiMedia, che hanno già due multiplex, non possono partecipare alla gara.

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