Economia

Gli emiri di Etihad si prendono Alitalia. Pronti 300 milioni

Abu Dhabi studia un'offerta per diventare il primo socio. Forse oggi il verdetto. Occhi puntati sul piano

Gli emiri di Etihad si prendono Alitalia. Pronti 300 milioni

Etihad è pronta a investire 300 milioni di euro per diventa­re il primo socio di Alitalia: l’in­cont­ro di oggi fra le due compa­gnie aeree sarà con ogni proba­bilità decisivo. Lo scrive l’agen­zia Bloomberg citando fonti vici­ne al dossier, secondo cui la compagnia degli Emirati Arabi ha avuto la possibilità di vedere i bilanci di Alitalia - la due dili­gence sarebbe in corso da una settimana - e sta valutando un’offerta, in attesa dell’esito dell’aumento di capitale della compagnia italiana e di un ac­cordo con i sindacati sui tagli per il personale. Finora non è stata presa una decisione definitiva, anche per­chè Alitalia ha cercato accordi con altri partner potenziali, ma la trattativa sarebbe ormai alle fasi finali: l’accordo potrebbe chiudersi durante l’incontro programmato per oggi a Roma (o al più tardi domani, secondo altre fonti). Nessuno dei due vettori ha voluto commentare le indiscrezioni. Ma Alitalia sta cercando un partner interna­zionale dopo che Air France-Klm ha deciso di non partecipa­re all’aumento di capitale, di­luendo la sua quota dal 25% al 6%: ed è stato lo stesso ammini­stratore delegato dell’ex com­pagnia di bandiera, Gabriele Del Torchio, a riferire nei giorni scorsi dei contatti e colloqui in corso anche con la compagnia degli Emirati. Voci che ora han­no preso una dimensione mol­to più concreta. Dal canto suo, l’amministra­tore delegato di Etihad, James Hogan, ha portato avanti con forza la propria strategia di ac­quistare partecipazioni in com­pagnie aeree più piccole in Eu­ropa, India e Australia, il che gli ha permesso di costruire una re­te di trasporto passeggeri attra­verso la propria base di Abu Dhabi o di acquistare aerei e at­trezzature in condivisione con altri soci. Forte di una grande li­quidità, ora il gruppo degli Emi­rati ha l’opportunità di porre una pietra miliare del suo per­corso di espansione nel Vec­chio Continente, entrando in Alitalia con una partecipazio­ne che potrebbe arrivare al 49 per cento: una quota superiore, infatti, condannerebbe la com­pagnia a perdere i diritti e i van­taggi di operatore europeo. Ol­tretutto, Etihad e Air France so­no già alleate: quindi, l’acqui­sto di un pacchetto di Alitalia da parte degli arabi non andreb­be a intaccare il fortissimo lega­me operativo e commerciale tra Roma e Parigi. Per diventare primo azioni­sta di Alitalia la compagnia de­gli Emirati metterebbe dunque sul piatto 300 milioni di euro, lo stesso importo dell’aumento di capitale deliberato nei giorni scorsi dal board di Alitalia. Obiettivo quasi raggiunto, se­condo quanto ha dichiarato nei giorni scorsi lo stesso Del Torchio. Il raggiungimento di quota 225 milioni (125 da parte di soci e 100 milioni da parte del­le banche), aprirà la strada, nel­la terza fase, all’ingresso di Po­ste, che si è impegnata a versare 75 milioni, completando così l’operazione salvataggio della compagnia. Occhi puntati ieri quindi sul cda di Poste: riunito­si in mattinata per decidere an­che su una serie di altre questio­ni, il consiglio è stato poi mo­mentaneamente sospeso nel pomeriggio, quindi aggiornato in serata per decidere sulla par­tecipazione in Alitalia.

Intanto, il numero uno di Ryanair, Mi­chael O’Leary, si fa nuovamen­te avanti: la proposta ad Alitalia di una possibile collaborazio­ne è «ancora aperta».

Commenti