Enel vince la guerra in Brasile con un colpo da 1,7 miliardi

Il gruppo rilancia e conquista Eletropaulo, battuti gli spagnoli di Iberdrola. Ora occhi sull'asta del 4 giugno

Enel vince la guerra in Brasile con un colpo da 1,7 miliardi

Enel batte di misura Iberdrola, colosso spagnolo dell'energia, e conquista Eletropaulo, la società di distribuzione brasiliana, con una offerta da 1,75 miliardi. La vittoria arriva dopo una lunga sfida a colpi di rilanci e ricorsi culminata, mercoledì notte, con lo sprint di Enel che ha messo sul piatto 45,22 reais per azione (il 40% in più dell'offerta precedente), rispetto ai 39,53 proposti da Iberdrola.

Non semplici numeri, ma la misura di quanto il gruppo guidato da Francesco Starace volesse assolutamente prendere il controllo della società sudamericana. Anche a costo di «pagarla cara», sentenziano gli analisti di Equita e Fidentis di fronte appunto a un esborso che valorizza Eletropaulo il 138% in più del valore di Borsa pre-gara. La società ha un enterprise value di 3,8 miliardi e 700 milioni di debito.

Dietro al blitz c'è tuttavia una precisa e duplice scelta. La prima è finanziaria: Enel investe 8-9 miliardi all'anno senza utilizzare il debito, che peraltro ha già finanziato oltre giugno 2019, e ha un rating solido; migliore di quello dell'Italia. La seconda è strategica: Eletropaulo, permetterà a Enel di diventare leader del vasto mercato brasiliano dell'energia nel suo complesso - da quella elettrica alle rinnovabili - consentendole di sviluppare i business avviati per fare fronte alla transizione energetica: digitalizzazione, reti intelligenti, fibra ottica, colonnine di ricarica elettrica per le auto. Insomma, le sinergie potenziali non si contano, soprattutto per un operatore integrato come Enel, che ha già messo al centro del proprio sviluppo le reti. E Starace, con questa acquisizione, ha puntato dritto alla leadership del Paese sudamericano: ora avrà una quota di mercato del 20,4% per 17 milioni di clienti, e questo proprio grazie ai 7 milioni di clienti portati in dote da Eletropaulo insieme a un fatturato di 4 miliardi di dollari (nel 2017).

D'altra parte, si tratta della società di distribuzione dell'energia elettrica nell'area metropolitana di San Paulo del Brasile, una megalopoli da 12 milioni di abitanti che sta per liberalizzare il mercato energetico business. Il primo obiettivo di Enel sarà, quindi, investire per ammodernare la rete ed estrarre valore da Electropaulo sfruttando la sua esperienza ed esportando il «modello Italia»: un nuovo business che ha come fiori all'occhiello i contatori digitali di seconda generazione e la fibra ottica di Open Fiber, nonché i sistemi di ricarica per l'auto elettrica. Con l'acquisizione brasiliana, Enel punta dunque a creare un ritorno tale da recuperare quanto speso. Enel in Sud America è infatti diventata il numero uno dell'area e opera in tutti i settori green e energy, dal Cile al Perù, dallo stesso Brasile alla Colombia.

Per andare in porto, l'operazione deve ora conquistare i soci di Eletropaulo che il, 4 giugno, sono chiamati a consegnare almeno il 50% più una azione all'Opa. Tuttavia, con il titolo Eletropaulo che tratta in area 35 reais, il premio offerto da Enel spiana la strada alle adesioni.

Anche perché Enel, prima dell'Opa, ha promesso che avrebbe sottoscritto la ricapitalizzazione da 350 milioni voluto e già deliberato dal gruppo sudamericano. Potando così l'esborso complessivo a quota 2,1 miliardi. In Borsa, sia il titolo Enel sia quello della sconfitta Iberdrola hanno chiuso la seduta in perdita rispettivamente del l'1% a 4,7 euro e dell'1,65% a 6,07 euro.

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