Eni strappa lo sconto sul gas dell'Algeria

Eni segna un punto a suo favore nella difficile partita dei contratti gas. Il Cane a sei zampe e l'algerina Sonatrach hanno infatti concordato per gli anni 2013 e 2014 la revisione di alcuni dei contratti - i cosiddetti take or pay - riducendo «alcune quantità dei volumi contrattuali di gas destinati all'Italia».
L'accordo, si precisa nella nota del colosso italiano, «si inserisce nel programma di rinegoziazioni avviato negli ultimi mesi e contribuisce agli annunciati obiettivi di redditività e generazione di cassa». La modifica degli onerosi contratti «take or pay» è infatti da tempo un punto fermo della strategia dell'ad Paolo Scaroni. «La divisione gas e petrolio- ha ribadito recentemente, commentando i risultati del primo trimestre 2013 - beneficerà delle rinegoziazioni dei contratti gas, che mitigheranno l'impatto negativo di un mercato in forte contrazione».
Pesa la contrazione dei consumi causata dalla crisi, ma anche la rivoluzione in corso nel mercato del gas, che tiene sotto pressione le società vincolate da contratti di lungo periodo, appunto i take or pay, che durano 20 o 30 anni e obbligano l'acquirente a pagare comunque una quantità minima di gas anche quando non viene ritirato. In più i loro prezzi sono legati al petrolio: una scelta conveniente e sicura in passato, quando il prezzo del greggio era abbastanza basso e quello del gas liquefatto era assai più alto. Ma ora non è più così, e la convenienza è tutta da ricontrattare. Esiste infatti un altro mercato del gas, svincolato dai saliscendi del barile: il mercato spot, dove il prezzo del gas deriva direttamente dall'incontro di domanda e offerta, ed è inferiore anche di dieci centesimi a quello dei vecchi contratti. Inoltre, a cambiare radicalmente le dinamiche, è arrivato lo «shale gas»: il gas estratto dalle rocce che ha inondato gli Usa di energia a buon mercato, rendendo superflue le importazioni e provocando quindi un surplus di gas in Europa. E oggi, con la riforma delle modalità con cui l'Autorità per l'Energia stabilisce i prezzi, il costo del gas in bolletta viene calcolato tenendo conto anche dei nuovi, più convenienti mercati.


Così, l'Eni - ma non solo, anche Edison ci sta lavorando - ha dato il via a un complesso giro di trattative con tutti i fornitori, per alleggerire il peso dei contratti-capestro adattandoli alla nuova realtà. L'obiettivo è quello di chiudere tutte le rinegoziazioni entro l'anno.

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