Eredità Agnelli, la famiglia vuol far pace con Margherita

Eredità Agnelli, la famiglia vuol far pace con Margherita

Il 4 maggio Marella Caracciolo compirà 85 anni e quella data potrebbe segnare una svolta all’interno della famiglia Agnelli. Chi è vicino a Donna Marella, i nipoti soprattutto, guardano con speranza al compleanno della vedova di Gianni Agnelli come occasione per ricucire i rapporti con la figlia Margherita. Dichiarazioni ufficiali non ce ne sono, ma il segnale di riappacificazione che giunge dalla famiglia, guidata dal figlio John Elkann, plenipotenziario dell’impero Agnelli, è chiaro.
Proprio ieri Margherita de Pahlen è andata incontro alla seconda sconfitta nella causa contro la madre, Marella, e quelli che furono i manager di fiducia del padre: Gianluigi Gabetti, Franzo Grande Stevens e Siegried Maron. La Seconda sezione civile del tribunale di Torino ha rigettato il ricorso della figlia dell’Avvocato confermando, di fatto, la sentenza di prima grado che aveva stabilito come l’iter della successione era avvenuto in modo corretto.
La vicenda è quella dell’eredità di Gianni Agnelli, scomparso nel gennaio 2003, a cui è seguita, a partire dal 2007, una lunga battaglia a colpi di carte bollate. La conseguenza immediata dello scontro è stato il gelo nei rapporti tra Margherita, la madre, i figli e il resto della famiglia. Con il tempo, comunque, i contatti sono via via ripresi e il messaggio arrivato ieri da Torino fa capire che, forse, alla luce anche dell’esito giudiziario di ieri, potrebbe essere arrivato il momento di tentare di mettere una pietra sulla vicenda. Per John, che nel frattempo ha preso in mano le redini della galassia Agnelli (accomandita, holding Exor e Fiat), sarebbe la chiusura del cerchio, sicuramente la più importante delle operazioni portate a termine da quando siede sul trono ereditato dal nonno: riabbracciare, insieme ai fratelli Lapo e Ginevra, e a nonna Marella, sua madre; riportare la serenità nella dinasty torinese alla quale, tra l’altro, si è aggiunta da gennaio la piccola Vita Elkann.
Al tam tam di un’auspicata riappacificazione in casa Agnelli risponde positivamente Maria Sole, sorella dell’Avvocato, seconda azionista nell’accomandita e prima donna a essere entrata nel consiglio degli accomandatari: «Il compleanno di Marella, come occasione per far tornare definitivamente la pace, mi sembra un’ottima idea - afferma, interpellata dal Giornale -; ne sarei proprio contenta».
È da immaginare, a questo punto, che i prossimi giorni saranno cruciali per convincere Margherita a sotterrare l’ascia di guerra. Ma appare improbabile, in proposito, che per scongelare del tutto la situazione John possa tendere una mano ai cinque figli di secondo letto della madre, nel senso di garantire loro una collocazione presente e futura all’interno dalla galassia Agnelli.
Nel suo ricorso Margherita Agnelli de Pahlen era difesa dagli avvocati Andrea Galasso di Torino e Paolo Carbone di Roma, Marella Caracciolo Agnelli dai legali Marco Weigman e Paolo Montalenti, Franzo Grande Stevens dall’avvocato Michele Briamonte, Siegfreid Maron da Sergio Carbone e Gianluigi Gabetti da Carlo Pavesio.


Margherita de Pahlen, nella causa intentata, sosteneva di aver ricevuto molto meno di quanto le sarebbe spettato, perché buona parte del patrimonio le sarebbe stato nascosto dalla madre con l’aiuto di Grande Stevens, Gabetti e Maron, e di questo «tesoro» si sarebbe giovata la stessa madre che lo avrebbe poi donato, sotto forma di controllo della Fiat, al figlio John. L’azione giudiziaria verteva, dunque, sulla dimostrazione dell’esistenza di un patrimonio estero.

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