Esposto alla Consob degli azionisti Seat: «Chiarezza sulle dimissioni di De Vivo»

Parte con un esposto Consob il nuovo corso di Seat Pagine Gialle. Il gruppo, uscito dal concordato preventivo e cancellato con un colpo di spugna il debito finanziario da 1,5 miliardi grazie a un maxi aumento di capitale, inizia il 2015 in salita. Dopo le dimissioni, il 5 gennaio, del presidente Guido De Vivo, c'è chi vuole vedere chiaro sulle motivazioni fornite con il passo indietro. E secondo quanto appreso da il Giornale , sarebbe il rappresentante comune degli azionisti di risparmio, Stella D'Atri, ad aver interpellato Consob per ottenere chiarezza. Nell'esposto si chiederebbe alla Commissione di obbligare Seat Pagine Gialle a rendere pubblica la lettera integrale di dimissioni di De Vivo e di richiedere al cda rimasto in carica di relazionare i soci sulle contestazioni mosse dallo stesso. Questo perché le dimissioni sono state avanzate sulla base di precise contestazioni di ordine economico e di bonus da concedersi ai manager, alle quali il board sarebbe stato favorevole. Quello che si contesta è quindi che non si tratti di un passo indietro senza rilevanza per la società, bensì di un atto d'accusa nei confronti del cda che potrebbe influire sui numeri del gruppo e sulle quotazioni del titolo.

Va poi considerata l'urgenza delle dimissioni, che sono arrivate a meno di un paio di mesi dalla scadenza naturale del board, fissata con l'approvazione del bilancio 2014. A questo punto, se l'esposto andrà a buon fine, il consiglio sarà chiamato a qualche chiarimento. Lo stesso cda che ha accettato la proposta transattiva da 30 milioni di euro avanzata dagli ex amministratori, quelli in carica dall'8 agosto 2003 fino al 21 ottobre 2012, ed espressione dei fondi di private equity (Permira, Cvc, Investitori Associati e Bc Partners), che con la loro politica dei maxi dividendi hanno caricato di debiti Seat, fino a portarla al concordato preventivo. L'azione di responsabilità votata dal board chiedeva un risarcimento da 1,5 miliardi. Un passato che brucia ancora, soprattutto per i piccoli soci rimasti vittime, e che rende Seat un'osservata speciale.

Anche ora che i principali nuovi azionisti sono i fondi Usa Goldentree Asset Management (26,1%) e Marc Lasry (23,9%) e metà del capitale è flottante. C'è poi attesa per fine mese quando, il 27 gennaio, l'assemblea sarà chiamata a definire il nuovo presidente del collegio sindacale: ci sarebbero già delle candidature.

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