Economia

Il piano anti evasione: cosa cambierà per i pagamenti

Sempre più stretta la lotta all'evasione fiscale: tra Def e bonus bancomat, ecco tutte le misure per contrastarla

Il piano anti evasione: cosa cambierà per i pagamenti

L'evasione fiscale è sempre di più un pallino del governo: per contrastarla saranno estesi e potenziati "i pagamenti elettronici e riducendo drasticamente i costi delle transazioni cashless".

Cosa dice il rapporto Nadef

È quanto c'è scritto sul "Rapporto sull'evasione fiscale e contributiva" allegato alla Nadef, il Documento di Fiinanza Pubblica che riporta quali sono le nuove strategie per combattere l'evasione, sottolineando come sia un "obiettivo prioritario, dopo la fisiologica sospensione delle attività di notifica" a causa della pandemia. Per fare in modo che il contrasto sia efficace, si continuerà a puntare sull'Isa, gli Indici sintetici di affidabilità, indicatori che, attraverso la misurazione di dati ed informazioni relative a più periodi d'imposta tramite un metodo statistico-economico, danno una sintesi di valori "tramite la quale sarà possibile verificare la normalità e la coerenza della gestione professionale o aziendale dei contribuenti". Accanto a questi, validi strumenti rimangono sempre la fatturazione elettronica e la trasmissione telematica dei corrispettivi, l'inasprimento delle pene per i grandi evasori, il rafforzamento degli strumenti di contrasto alle frodi nel settore dei carburanti e il contrasto dell'evasione e illegalità nel settore dei giochi.

"Obiettivo prioritario"

"Il contrasto all’evasione continuerà a essere considerato un obiettivo prioritario per l’Amministrazione finanziaria, dopo la fisiologica sospensione delle attività di notifica determinatasi a seguito dell’emergenza epidemiologica", spiega il governo. La lotta all’evasione, si legge ancora nel rapporto, "sarà perseguita attraverso un piano organico basato sulla semplificazione delle regole e degli adempimenti nonchè su una nuova e più efficace alleanza tra contribuenti e Amministrazione finanziaria".

Ecco il bonus Bancomat

Dopo la fine del cashback, ecco il bonus bancomat destinato a raccoglierne l'eredità: sia il primo che il secondo caso sono stati creati per ridurre sempre di più l'utilizzo di denaro liquido offrendo incentivi quando si paga con carta o bancomat. La differenza tra cashback e bancomat è la platea a cui ci si rivolge: nel primo caso erano stati messi in primo piano gli acquirenti, nel secondo ci sono i negozianti. Il bonus bancomat sarà un vantaggio soltanto per i titolari di Partita Iva intervenendo con tre crediti d’imposta differenti: il primo rende nulle le commissioni, il secondo rimborsa gli esercenti dei costi sostenuti per acquistare i POS ed il terzo riguarda il credito d’imposta che copre i costi affrontati per le "casse smart", quelle che raccolgono e inviano i dati fiscali dell’attività in maniera automatica. L'entrata in vigore del bonus sarà integrata dal Decreto Lavoro ed attiva almeno fino a fine anno.

Infine va ricordato che nella direzione di una drastica riduzione dell'uso del contante va anche il nuovo tetto per il cash che dall'1 gennaio 2022 dovrebbe scendere a 1000 euro.

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