
Un nuovo stop tecnico colpisce l'ex Ilva di Taranto. Ieri l'altoforno 4, l'unico attualmente in funzione nello stabilimento pugliese di Acciaierie d'Italia in amministrazione straordinaria, è stato fermato a causa di un guasto al nastro trasportatore che alimenta l'impianto. L'azienda ha spiegato che si è verificato il "taglio del tappeto in gomma del convogliatore", circostanza che ha reso impossibile la continuità delle operazioni di carico. La fermata, definita "non programmata", è stata effettuata seguendo le procedure di sicurezza e, ha sottolineato Adi, "non ha generato nessuna problematica per gli impianti collegati". Le attività di ripristino, consistenti nella sostituzione del tappeto in gomma, sono in corso e dovrebbero concludersi entro la nottata, consentendo la ripartenza dell'altoforno. Sulla vicenda i sindacati Fim, Fiom e Uilm hanno chiesto chiarimenti alla società.
Il guasto si inserisce in un quadro già delicato per lo stabilimento jonico, dove la produzione resta al minimo storico. Proprio in queste ore, infatti, Acciaierie d'Italia in As ha trasmesso al ministero del Lavoro una nuova istanza di cassa integrazione straordinaria. La richiesta aggiornata prevede il ricorso alla Cigs per 4.450 dipendenti complessivi, di cui 3.803 a Taranto. Nella domanda precedente, datata 12 giugno, i numeri erano leggermente inferiori: 4.050 lavoratori, di cui 3.500 nello stabilimento pugliese.
La modifica, spiega l'azienda, è motivata da "fattori produttivi e finanziari sopravvenuti nel corso dell'avviata procedura" e annulla la precedente istanza. Una fotografia che conferma come la crisi dell'ex Ilva rischi di aggravarsi.