Facebook, il fondatore Zuckerberg sogna portare in rete il mondo gratis

Facebook, il fondatore Zuckerberg sogna portare in rete  il mondo  gratis

Servizi base per tutti nel mondo grazie alle connessioni mobili. Questa la filosofia di Marck Zuckerberg fondatore di Facebook che dopo aver acquistato Whatsapp, per 19 miliardi di dollari e avere portato la sua società a valere in Borsa oltre 170 miliardi, non smette di sognare. In jeans e maglietta e un entusiasmo contagioso che ha certamente fatto bene al clima generale del 3Gsm di Barcellona, la più importante fiera del settore della telefonia mobile, racconta la sua visione del futuro. Il sogno in parte è già realtà. Zuckerberg infatti ha stipulato un accordo, con il gestore di telefonia mobile filippino Globe, che per tre mesi permette ai suoi utenti di accedere a Facebook gratuitamente, senza cioè far pagare il traffico dati. E l'idea è proprio questa, trasformare la connessione mobile permettendo di usare la rete per alcuni servizi. Tra gli esempi fatti, oltre a Facebook ovviamente, non manca il meteo e l'accesso a servizi di pubblica utilità. Se Steve Jobs e Bill Gates negli anni '80 sognavano di mettere un computer su ogni scrivania ora Marck Zuckerberg vorrebbere mettere un cellulare, ovviamente connesso alla rete, nelle mani di tutti gli abitanti del mondo. Del resto i numeri sono dalla sua parte. Gli utenti già in Internet sono 2,5 miliardi e le previsioni parlano di un nuovo miliardo entro il 2020. E dunque, dato che invece gli abbonati alla telefonia mobile sono oltre il doppio, circa 7 miliardi, Zuckerberg ritiene che l'obiettivo sia alla sua portata. Quanto al modello di business Zuckerberg è sincero: non c'è. «Quando ho cominciato con Facebook - ha ricordato- l'ho fatto perchè era un servizio che volevo usare.

Ritengo che anche questo servizio sarà utile». Lui ci crede e la Borsa di Wall Street anche. Ieri il titolo ha raggiunto il massimo storico a 70 dollari. Un buon guadagno dunque dai tempi della contestata quotazione a 38 dollari avvenuta solo un paio di anni fa.

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