Non era mai accaduto che tutti gli impiegati di Mirafiori, il quartier generale di Fiat Group Automobiles, fossero messi in cassa integrazione. La crisi del mercato ha fatto cadere questo dogma e, così, ieri è arrivato lannuncio: i 5.400 colletti bianchi torinesi (progettazione, contabilità generale, fatturazione, commerciale, ecc) resteranno a casa sei giorni. Lo stop è previsto per il 14, il 15 e il 21 giugno, e il 12, il 13 e il 19 luglio.
A questi sei giorni si sommano poi quelli del 22 giugno e del 20 luglio in cui era già stata comunicata la chiusura dello stabilimento, utilizzando i permessi personali dei lavoratori. Meno ordini arrivano ai concessionari, significano meno immatricolazioni di vetture e, quindi, a cascata, meno lavoro oltre che per le catene di montaggio anche per gli amministrativi. Del resto, in questo momento la produzione in Italia della Fiat ha in Pomigliano dArco, con la nuova Panda, lo stabilimento «forte»; negli altri impianti, infatti, vengono realizzati modelli con qualche anno sulle spalle o restyling, come nel caso della Bravo. Sia Melfi sia Cassino, inoltre, attendono ancora di conoscere, da Sergio Marchionne, quale destino li attende. La fabbrica di Mirafiori, invece, deve attendere ancora un anno prima di sfornare la piccola «jeep» targata Fiat e un altro ancora per la gemella con il marchio Jeep. Intanto, sul fronte del futuro dellex fabbrica Fiat di Termini Imerese, la matassa si fa sempre più ingarbugliata. La Dr Motor di Massimo Di Risio dovrà far sapere alle autorità entro i primi di giugno se il piano di insediamento resta fattibile o meno. Ma a rendere più incandescente la situazione, mentre si acuisce la protesta dei lavoratori in cassa integrazione e degli esodati, è lindiscrezione secondo cui due delle aziende pronte a insediarsi sullarea si sarebbero tirate indietro: si tratta di Biogen (lavorazione delle biomasse) e Newcoop (piattaforme logistiche). Allorigine della rinuncia ci sarebbero problemi legati ai terreni su cui avviare le attività. Restano validi, per ora, i progetti di Lima Corporate (progettazione e produzione di protesi ortopediche) e Med Studios (studi cinetelevisivi), realtà che però sono in grado di assorbire solo una minima parte dei lavoratori lasciati a spasso dal Lingotto.
Limprenditore Di Risio, patron della Dr Motor, sarà intanto a Palermo lunedì per incontrare il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, suo grande «sponsor» nel momento in cui la casa automobilistica molisana ha confermato la volontà di produrre anche nellisola, e ora sicuramente in forte imbarazzo.
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