Lavorare meno per lavorare tutti: è la nuova svolta del modello Pomigliano. Dove, per la prima volta, Fiat Auto sperimenta i contratti di solidarietà. Lo stabilimento campano che ha dato il nome alle nuove regole del settore auto, svincolandole dal contratto nazionale, si conferma un laboratorio della sperimentazione sindacale. Questa volta a essere superato è il vecchio - e più oneroso - strumento della cassa integrazione: attraverso la riduzione dell'orario, infatti, nessuno rimane escluso dal lavoro, e anche il salario subisce una decurtazione minore.
Più flessibile dei vecchi ammortizzatori sociali, il contratto di solidarietà è diventato ormai il mantra delle grandi crisi aziendali, da Alitalia all'Ilva, ma non aveva ancora fatto il suo ingresso in uno stabilimento di Fiat Auto. Nella galassia del Lingotto, in realtà, lo strumento è stato adottato tre anni fa alla Iveco di Brescia, del gruppo Cnh (ex Fiat Industrial), dove è ancora in vigore per duemila lavoratori.
A Pomigliano, che conta circa 4.500 addetti, «l'introduzione della solidarietà - stima Ferdinando Uliano, segretario nazionale Fim Cisl per il settore auto - determinerà il rientro immediato al lavoro di almeno 350 cassintegrati e una maggiorazione rispetto al salario della cig di circa 200 euro». Sarebbero duemila i lavoratori interessati su 800 postazioni, mentre non sarebbero ricompresi quelli dell'«area A» dello stabilimento, impegnati direttamente nella produzione della nuova Panda. Dove in futuro potrebbero entrare anche gli altri operai, dopo aver frequentato appositi moduli di formazione. Fiat Chrysler inoltre anticiperà il trattamento economico per i lavoratori interessati dal contratto di solidarietà che avrà durata di 12 mesi. Secondo quanto si è appreso, poi, la riduzione di orario prevista dall'intesa è del 59%, un punto in meno da quella prevista dalla legge come tetto massimo che è al 60%.
In Europa, intanto, il mercato dell'auto riprende a correre: e anche Fiat accelera. A febbraio nei 28 Paesi Ue sono state immatricolate 861.058 auto (+8%) rispetto allo stesso mese del 2013:è il sesto mese consecutivo di crescita, comunica Acea. Nei primi due mesi dell'anno le immatricolazioni sono salite complessivamente del 6,6%. Fiat Chrysler Automobiles (Fca) a febbraio in Europa ha registrato oltre 59mila vetture, il 5,8% in più rispetto all'anno scorso, per una quota del 6,6 per cento. Oltre alla crescita registrata in Italia (+7,6% le vendite), Fca ha ottenuto positivi risultati in Francia (volumi in crescita dell'1,9% in un mercato che perde l'1,4%), nel Regno Unito (+14,4% rispetto al +3,1% del mercato) e soprattutto in Spagna, dove in un mercato che è cresciuto del 17,8%, Fiat Chrysler Automobiles ha incrementato le proprie vendite del 50,5 per cento. Nel primi due mesi del 2014, Fca ha immatricolato oltre 119mila vetture, con una crescita dell'1,7 per cento: la quota è stata del 6,4 per cento.
Sul fronte finanziario, infine, Fiat ha collocato sul mercato obbligazioni a 7 anni per 1 miliardo di euro, dopo aver registrato sull'emissione una domanda sopra i 4,5 miliardi. Il rendimento è del 4,75%, contro le indicazioni iniziali nell'area del 5%. È quanto si apprende da fonti finanziarie.
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