Finmeccanica, Pansa spinge le cessioni ma il governo frena

Finmeccanica,  Pansa spinge le cessioni ma il governo frena

ParigiRistrutturazione del gruppo, dismissioni, crescita sui nuovi mercati. Sono i temi caldi sul tavolo della conferenza stampa di Finmeccanica all'Air Show di Le Bourget (Parigi). I nuovi contratti, per cominciare. Le commesse, attraverso le controllate AgustaWestland e Selex Es, ammontano a 240 milioni. Si tratta di 20 elicotteri di nuova generazione (200 milioni) e di sistemi di controllo e sicurezza per l'Aviazione civile del Kuwait (40 milioni). L'annuncio è stato dato dallo stesso ad, Alessandro Pansa.
Più complesso, e controverso, il tema dismissioni. «Stiamo lavorando - dice Pansa - tenendo conto che il tema di Finmeccanica non è quello di vendere degli attivi per raccogliere soldi e pagare il debito in eccesso, ma di individuare un perimetro di attività consistenti e logiche dal punto di vista della complementarietà degli asset e della visione che gli investimenti hanno». Fermo restando che l'aeronautica e la difesa «sono e restano il core business di Finmeccanica».
Chiara la risposta alle dichiarazioni del ministro dello Sviluppo economico in visita al salone, Flavio Zanonato, che poco prima aveva detto: «Non esiste solo la possibilità di dismissioni, ma anche la possibilità di trovare partner per sviluppare prodotti e mercati».
Secondo Pansa, tuttavia, «i matrimoni devono essere fatti sapendo chi conosci e credo che rispetto a un anno fa Finmeccanica sia assai più consapevole delle sue opportunità, dei problemi, delle strutture e degli obiettivi rispetto a qualsiasi iniziativa strategica, che a me non è stata sollecitata. Io non ho nulla contro gli asset italiani venduti agli stranieri. Gli investimenti esteri sono i benvenuti. Ma non lamentiamoci se non arrivano. C'è sempre qualcuno pronto ad alzare dighe del Vajont».
Poi l'ad ha illustrato il piano del gruppo e le aree d'azione: governance, ristrutturazione del business e strategie. Pansa ha precisato subito che «la governance è una cosa che deve essere riadattata ogni giorno», mentre per il business è necessario «avere un approccio sui nuovi mercati che stanno cambiando: un terzo degli investimenti totali della Difesa sono passati dal mondo occidentale a Paesi come Cina, Brasile, Turchia, Arabia Saudita. Intendiamo investire in queste aree per migliorare la nostra presenza. Quando si dice che l'aeronautica e la difesa di Finmeccanica siano un moloch, una parte singola, e che niente stia cambiando, si dice una cosa sbagliata. Per affrontare questi fenomeni bisogna saper rimodellare la strategia».
Finmeccanica, intanto, intende crescere in Avio Space. «C'è interesse a investire nello spazio - continua Pansa -. Abbiamo opportunità e opzioni. Una potrebbe essere la parte dei lanciatori Avio, di cui abbiamo attualmente il 15%».


Infine il capitolo Sukhoi, ovvero la partnership di Finmeccanica con i russi per il Superjet 100: «È difficile e insoddisfacente da molti punti di vista - conclude Pansa - Finmeccanica deve sfruttare l'opportunità di operare sul segmento degli aerei con meno di 100 posti. Non possiamo restare fuori da un segmento così importante per l'aeronautica del futuro».

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