Il bilancio 2014 di Finmeccanica segna una svolta: per la prima volta dal 2010 è stato conseguito un risultato netto ordinario positivo; 70 milioni non sono un'enormità rispetto a ricavi per 14.663 milioni (+7,1%), ma assumono un valore simbolico, perché il risultato ordinario è quello che dimostra la capacità di un'azienda di guadagnare con la propria gestione caratteristica, cioè con il proprio lavoro, senza l'apporto di operazioni finanziarie. Il miglioramento è stato molto elevato: nel 2013 la perdita fu di 649 milioni, compensata da partite straordinarie.
Il primo bilancio firmato dall'ad Mauro Moretti, pur senza la distribuzione di dividendo, è largamente positivo. Legittimo chiedersi perché allora il titolo in Borsa abbia subito uno scossone piuttosto violento, che lo ha portato a perdere in mattinata anche il 4% per poi chiudere a 11,29 euro, con un meno 2,83%. Come si spiega questa schizofrenia? Con due motivazioni principali: la prima, che Finmeccanica è uno dei titoli che hanno corso di più in quest'ultimo periodo (quasi più 20% in un mese), e quindi nel giorno dei risultati molti possono essere stati indotti a generose prese di beneficio; la seconda, che il bilancio non contiene particolari aspetti speculativi, che sono quelle scommesse che piacciono al mercato; tutto ruota su risanamento, riorganizzazione e investimenti mirati. Stamattina Moretti parlerà da Londra alla comunità finanziaria, ed è prevedibile che farà il punto sulle operazioni attese (acquisto della maggioranza di Avio, revisione delle joint venture, Drs).
Finmeccanica ha confermato le previsioni per l'esercizio 2015 originariamente formulate per il solo comparto Aerospazio, Difesa e Sicurezza in sede di presentazione del piano industriale. Naturalmente le previsioni per i prossimi esercizi non includono più le attività nel settore Trasporti, per effetto dell'accordo raggiunto a fine febbraio che prevede la cessione delle attività ferroviarie al gruppo Hitachi. In particolare, gli ordini 2015 sono previsti a 12-12,5 miliardi di euro, i ricavi a 12-12,5 miliardi, l'ebitda a 1,08-1,13 miliardi, il free operating cash flow a 200-300 milioni e l'indebitamento netto a circa 3,4 miliardi. Il gruppo ha previsto per i prossimi anni una crescita complessiva dei mercati dell'Aerospazio, Difesa e Sicurezza trainata principalmente dall'aeronautica commerciale e militare, dalla crescita della spesa per la Difesa da parte delle economie emergenti e dalla domanda di sistemi di tutela da minacce asimmetriche.
Il perfezionamento della cessione dei trasporti (AnsaldoBreda e il 40% di Ansaldo Sts), porterà un beneficio all'indebitamento del gruppo per circa 600 milioni e il debito nel 2015 dovrebbe scendere, appunto, da 4 a 3,4 miliardi.
In milioni è l'ammontare dei ricavi di Finmeccanica nel 2014, in crescita del 7,1% sull'esercizio 2013
In milioni è il risultato netto ordinario conseguito nel 2014 (nel 2013 la perdita era stata di 649 milioni)
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