Economia

In Francia il Fisco "spia" gli evasori dall'alto

Google Maps e le foto satellitari sono il nuovo sistema che il fisco francese ha escogitato per stanare gli evasori fiscali: ecco come funziona ed il rischio che corre la privacy dei cittadini

In Francia il Fisco "spia" gli evasori dall'alto

Usare Google Maps per combattere anche "dall'alto" l'evasione fiscale: è l'ultima e innovativa idea del Fisco francese che ha intenzione di sviluppare un algoritmo in grado di individuare le cosiddette "proprietà di lusso" come campi da tennis, piscine e grosse dimore private grazie alle foto dei satelliti.

Come funziona

Il nuovo sistema permetterà di verificare quanto dichiarato dai proprietari con le foto immortalate spazio: se le due versioni non corrisponderanno, il sistema creerà una cartella che, dopo essere stata vagliata anche da un analista in carne e ossa, verrà consegnata all'evasore invitandolo a mettersi in regola il prima possibile per evitare multe salatissime. In attesa che il governo francese approvi questa nuova metodologia, il fisco francese continua per la sua strada portando avanti dei "beta test" in 13 dipartimenti per verificarne l'efficacia. I primi risultati sono arrivati il mese scorso ma non promettono bene: anche se l’algoritmo ha già individuato alcune discrepanze tra le dichiarazioni dei cittadini e quanto fotogratato dai satelliti, il sistema sembra aver commesso diversi errori di interpretazione costringendo l'intervento dei tecnici per correre ai ripari.

Finanziamenti da parte dell'Ue

Il progetto andrà avanti perché è sponsorizzato dall'Unione europea che ha destinato fondi per lo sviluppo di un sistema informatico basato sull’intelligenza artificiale in grado di contrastare l’evasione fiscale a livello europeo. Lo sforzo sarà collettivo perché ogni avanzamento tecnologico compiuto dai diversi Paesi potrà essere utlizzato "open source", cioé liberamente, e migliorato dagli altri Paesi in una sorta di partecipazione collettiva alla lotta all'evasione fiscale. Come riporta il Corriere, questo discorso apre la strada ad un sistema simile che potrà essere utilizzato e creto anche in Italia.

Perché si può dire addio alla privacy

A questo punto, però, la privacy della gente sarà ridotta sempre di più al lumicino: le politiche per proteggerla dalle immagini satellitari ci sono ma si limitano ad arginare ma non a eliminare la minaccia alla vita privata rappresentata da Google Maps. In questo momento, la risoluzione delle immagini è troppo bassa per rappresentare davvero una minaccia significativa ma Google sta sperimentando l'utilizzo di aerei e fotocamere ad alta risoluzione per aumentare significativamente i dettagli nelle foto. La parola passerà ai legislatori che devono ancora esprimersi in materia: ricordiamo che Google Maps resta uno degli strumenti più utilizzati sugli smartphone per fare da navigatore ma anche per cercare punti di interesse o semplicemente conoscere in tempo reale il traffico in una data area.

Prima che l'esperimento francese, però, arrivi anche nel nostro Paese per combattere l'evasione fiscale, non possiamo permetterci di abbassare la guardia per il diritto alla privacy e la tutela dei nostri dati sensibili.

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