L'agenzia di rating Fitch ha deciso di tagliare il giudizio su Fiat a BB-, con outlook negativo. Doccia gelata, dunque, su Sergio Marchionne alla vigilia del Salone di Ginevra, appuntamento che per l'ad di Fiat-Chrysler va oltre la presentazione dei nuovi modelli del gruppo. Per l'occasione, infatti, il mercato si aspetta nuove indicazioni strategiche e industriali del gruppo. Fitch, in proposito, continua a vedere una Fiat eccessivamente dipendente da Chrysler; quindi, un gruppo che, riferito ai soli marchi del Lingotto e al netto dei risultati di Chrysler, continua a essere debole soprattutto in Europa. L'agenzia avanza anche perplessità sull'ambizioso piano strategico annunciato dall'ad di Fiat (puntare, in particolare, sul premium e sull'export dall'Italia), perché «soggetto a rischi sostanziali di esecuzione», oltre al fatto che per «portare frutti necessita di diversi anni», sempre che «i clienti reagiscano positivamente».
Altro problema riguarda la possibilità che il gruppo bruci ancora cassa (dopo i 2,7miliardi del 2012) soprattutto in Europa, il vero problema del gruppo (-12,4% le vendite nel 2012 e quota scesa al 6,6%) visto che la redditività resta debole.
Ancora Fitch sostiene di aspettarsi che nel 2014 Torino completi la scalata a Chrysler (il fondo Veba ne detiene ancora il 41,5%), ma sottolinea anche come «timing e costi dell'operazione rimangono incerti». C'è un'altra questione, però, che, secondo un analista, avrebbe inciso sulla pagella di Fitch: il fatto, cioè, che le linee di credito ricevute da Chrysler nel 2011, allo scopo di rimborsare il prestito ottenuto dalla Casa Bianca, prevederebbero clausole non proprio favorevoli a Fiat. Le banche, infatti, si sarebbero riservate di finanziare il gruppo, a patto che il denaro non venisse utilizzato dall'altra parte dell'Atlantico, ovvero per pagare eventuali dividendi o altro. In pratica, l'impossibilità del Lingotto di accedere alla cassa della controllata americana sarebbe un altro dei motivi considerati da Fitch al momento di redarre la pagella su Fiat.
Si sa come Marchionne, in passato, abbia accolto nervosamente i giudizi delle agenzie («non riflette le condizioni finanziarie della società», il commento dello scorso anno al declassamento deciso, in quella occasione, da Moody's).
Potrebbe essere con Fitch, a questo punto, il primo scontro extra sindacale di Marchionne nel nuovo anno.