Fitch rilascia l'imprimatur all'uscita della Spagna dalla recessione. L'agenzia di rating rivede l'outlook del Paese da negativo a stabile e conferma il rating sovrano a BBB, motivandolo con i passi avanti sul fronte economico fatti dal governo guiodato da Mariano Rajoy durante il periodo 2012-2013.
Madrid, oltre a procedere col risanamento, ha fatto «riforme fondamentali», sottolinea Fitch, nel mercato del lavoro, nel sistema previdenziale, fiscale e nel settore finanziario. Anche se nel 2014-2015 è molto probabile che la tabella di marcia delle riforme subirà «un rallentamento» perché le pressioni esterne si allenteranno e perché si avvicineranno le elezioni del 2015, spiega Fitch, ma «gli sforzi compiuti dovrebbero indirizzare l'economia spagnola su una strada più sicura», conclude l'agenzia.
Intanto, però, lo spettro del tapering torna a preoccupare i mercati. A evocarlo, il presidente della Fed di St. Louis, James Bullard: «Se gli indicatori del mercato del lavoro continuano a mostrare miglioramenti continui - ha detto - la Federal Reserve sarà nelle condizioni di iniziare a ridurre il passo con cui acquista Treasury e bond ipotecari». Le sue sono le prime parole che arrivano da esponenti della Banca centrale statunitense dopo l'annuncio, mercoledì scorso, che tassi di interesse e misure di stimolo resteranno invariati. Wall Street,positiva in apertura, ha reagito con una brusca frenata che ha trascinato anche le Borse europee, tutte in negativo (Milano -0,97%, Parigi -0,62%, Francoforte- 0,29%),tranne Londra, che ha chiuso poco sopra la parità.
Bullard - membro votante del braccio di politica monetaria della Fed, il Federal open market committee - non si è però sbilanciato sui tempi, limitandosi a dire che tutto «dipende dai dati macroeconomici». Quindi l'outlook può cambiare con l'aumentare dei dati a disposizione. «Ci si potrebbe preoccupare del fatto che, sebbene il mercato del lavoro sia davvero migliorato rispetto al settembre 2012, i progressi fatti non siano sostenibili», ha aggiunto Bullard. Non è la prima volta, comunque, che il presidente della Fed di Saint Louis agita lo spauracchio del tapering: un mese fa, proprio lui aveva ventilato l'ipotesi che la riduzione degli stimoli potesse iniziare addirittura a ottobre.
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