Il Codacons ha esaminato i dati Istat sull’inflazione e ha monitorato l’impatto che hanno avuto sull’aumento dei prezzi. Il risultato è che l’energia elettrica ad agosto ha subito un aumento del 135% rispetto allo stesso mese del 2021, i voli intercontinentali sono aumentati del 176% e la pasta del 25%.
Questo il quadro di massima e, entrando nel dettaglio dei generi alimentari, ne risulta una pioggia di aumenti a doppia cifra. Gli oli di semi +62,2%, il burro +33,5% e la farina ha fatto segnare il +23%. Non mancano le cattive notizie neppure per i golosi: il prezzo delle patatine fritte e del gelato è aumentato del 17%. Il carrello della spesa, sostiene il Codacons, è aumentato in un anno in media 786 euro in più a famiglia.
Non solo alimentari
Oltre al prezzo dell’energia elettrica e al costo dei voli intercontinentali, sono balzati sul trampolino anche i prezzi degli elettrodomestici i quali, nell’insieme, sono aumentati del 20,8%. Stringendo un po’ il focus, le videocamere sono aumentate del 23,8%, i telefoni fissi del 19,2%.
Un pernottamento in hotel costa in media il 16,3% in più e persino i servizi postali hanno ceduto al peso dei rincari (+6,4%).
A parità di consumi la spesa annua delle famiglie aumenta di 2.580 euro, che diventano 3.352 per una famiglia di quattro persone. Un maggior costo di oltre 250 euro al mese.
Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, ha parlato di rincari insostenibili che potrebbero non avere neppure toccato l’apice. Per conoscere l’evoluzione dei prezzi è necessario capire come aumenteranno le tariffe dell’energia elettrica e del gas durante gli ultimi tre mesi del 2022.
L’Osservatorio dell’associazione di consumatori è molto attento e rilascia periodicamente i risultati delle analisi che svolge sui prezzi. A fine agosto parlava di un aumento totale inferiore rispetto a quello denunciato con il bollettino rilasciato poche ore fa. Va aggiunto che la voce del Codacons non è né solitaria né fuori dal coro.
Le osservazioni di Coldiretti
Seppure dal punto di vista dei produttori agricoli, Coldiretti giunge a considerazioni aderenti a quelle del Codacons. L’aumento dei prezzi ha indotto un italiano su due (il 51%) a rivedere le proprie politiche di acquisto di prodotti alimentari, generando crolli nelle vendite (frutta e verdura hanno fatto registrare minori vendite in ragione dell’11%).
Poco più di un italiano su cinque (18%) ha sostenuto di avere virato verso prodotti di minore qualità il che, in definitiva, è comunque una forma di rinuncia. Il 31% degli italiani, infine, sostiene di non avere cambiato le proprie abitudini di acquisto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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