Economia

Friuli, le imprese contro il governo: "Bocciamo il decreto dignità"

Gli industriali si dicono contrari al decreto approvato dal governo: "Si ritorna al passato, penalizzando le imprese"

Operai al lavoro in fabbrica
Operai al lavoro in fabbrica

"Se lo scopo è quello di favorire l’occupazione, non ci siamo. Anzi, il rischio è di ottenere l’effetto opposto". Così la presidente di Confindustria Udine, Anna Mareschi Danieli, ha commentato le misure contenute nel decreto dignità approvato dal governo.

"Sono le imprese che creano il lavoro – ha spiegato al Messaggero Veneto la presidente degli Industriali friulani –. Le regole possono favorire o scoraggiare i processi di sviluppo e hanno la funzione di accompagnare i cambiamenti in atto, per questo motivo vanno semplificate non irrigidite. Sicuramente aumenterà l’occupazione degli avvocati che si occupano di contenziosi sul lavoro, le imprese invece saranno costrette a frenare gli investimenti. Si ritorna al passato, penalizzando le imprese".

Posizione condivisa anche da Michelangelo Agrusti, presidente di Unindustria Pordenone. "Il provvedimento del governo torna indietro, non tiene conto del cambio radicale del mercato del lavoro, delle tipologie di nuove produzioni in questo paese e nel mondo. Si vuole togliere concretamente la possibilità di creare posti di lavoro facendo diventare meno competitivo e attrattivo questo Paese".

"Il decreto dignità - ha dichiarato Matteo Di Giusto, presidente dei Giovani di Confindustria Fvg - è un intervento sul mercato del lavoro, che appesantisce nuovamente le regole che governano i contratti.

Gli effetti negativi di tale intervento saranno tra l’altro più pesanti proprio sulle piccole e medie imprese, ovvero su quei soggetti che più di tutti hanno bisogno di un sistema di regole che coniughi semplicità di applicazione e certezza del diritto".

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