Fs, bilancio 2020: investimenti per 9 miliardi

Nonostante gli effetti della pandemia il gruppo Fs si conferma primo gruppo industriale per investimenti tecnici in Italia. Il dg Gianfranco Battisti annuncia che l’azienda supporterà la ripresa del Paese

Fs, bilancio 2020: investimenti per 9 miliardi

Anche Fs subisce gli effetti negativi della pandemia da Covid-19. L’emergenza sanitaria e le restrizioni per contenere il contagio pesano sui conti del 2020 del gruppo per 1 miliardo di euro. Nonostante ciò, l’azienda riesce a contenere la perdita a 562 milioni di euro. Un esercizio che, in assenza di impatti da Covid, concentrati quindi nel settore trasporto passeggeri e, in misura inferiore, merci, avrebbero chiuso largamente in positivo, in piena continuità con gli ultimi anni.

Ma non solo. Perché Fs si conferma primo gruppo industriale per investimenti tecnici in Italia che solo lo scorso anno sono stati pari a circa 9 miliardi di euro (+5% sul 2019), di cui il 98% sul territorio nazionale e oltre 7 miliardi di euro in infrastrutture ferroviarie e autostradali. In tale ambito il gruppo ha anche garantito pieno supporto finanziario al settore delle costruzioni e degli appalti, attraverso immissione di anticipazioni ai fornitori per circa 1 miliardo di euro (a fronte dei 0,4 miliardi del 2019).

I ricavi operativi sono stati pari a 10,8 miliardi di euro, -1,6 miliardi di euro circa (-12,8%) rispetto all'anno precedente anche se a fronte di -1,7 miliardi di euro circa di impatto negativo dovuto al coronavirus. Al decremento dei ricavi si accompagna la decrescita del Margine Operativo Lordo (Ebitda) di 976 milioni di euro che, pur rimanendo positivo, arriva a 1,6 miliardi di euro verso i 2,6 miliardi di euro del 2019 (-37,4%). Anche in questo caso si fanno sentire gli effetti nefasti del coronavirus che incidono per circa 1 miliardo di euro, con l’Ebitda Margin che passa dal 21% al 15%. L’Ebit, di conseguenza, diminuisce passando da un +829 milioni di euro registrato nel 2019 ad un - 278 milioni di euro del 2020 (-133,5%), dopo un impatto legato al coronavirus pari a -999 milioni di euro, così come il risultato netto di periodo, che scende a -562 milioni di euro a valle di effetti Covid per 986 milioni di euro.

I ricavi da servizi di trasporto, pari a 5 miliardi di euro, segnano un pesante calo di 2,5 miliardi di euro rispetto al 2019. Di questi ben 2,3 miliardi per effetto pandemia. Nello specifico il segno negativo riguarda tutte le componenti legate al trasporto: diminuiscono sia i ricavi relativi ai servizi passeggeri su ferro Long Haul e Short Haul (-2,4 miliardi di euro circa), che i ricavi connessi al trasporto passeggeri su gomma (-101 milioni di euro) e al trasporto merci su ferro (-75 milioni di euro).

A causa del lockdown la perdita di volumi di domanda registrata nel 2020 da Trenitalia è stata pari al 67,9% nella lunga percorrenza a mercato e una riduzione dei posti-km vendibili pari al 61%. Non va meglio in ambito Regionale: in questo caso la riduzione della circolazione ha prvocato una forte riduzione dei viaggiatori-km (-55,3%) con una contrazione sulla produzione in termini di treni-km pari a –14,9% rispetto al 2019. I costi operativi dell’anno ammontano a 9,2 miliardi di euro, in diminuzione di 610 milioni di euro rispetto al 2019. Questo calo è dovuto principalmente ad azioni di taglio dei costi.

Va evidenziato che gli effetti economici legati al Covid includono l'iscrizione dei contributi previsti a livello nazionale, ed in parte erogati durante l'anno, dal decreto "Rilancio" e dal decreto "Agosto" per un importo totale pari a 953 milioni di euro. Non è stato invece possibile includere tutti i contributi a copertura del business passeggeri Lh mercato, a ristoro degli effetti del coronavirus, perché la quota riferita al secondo semestre 2020, così come quella destinata, per l'intero anno, al business merci, per complessivi 406 milioni di euro, vedono ancora in corso la fase istruttoria da parte dell'Ue.

Fs conferma, però, anche "la solidità patrimoniale del gruppo" che si attesta a 41,4 miliardi di euro di mezzi propri. Nonostante tutti i problemi affrontanti l’azienda è riuscita confermare il proprio impegno per lo sviluppo sostenibile. È proseguito, infatti, il trend di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra in atmosfera ed è stata raggiunta la fascia di leadership, con il punteggio “A-”, del rating di sostenibilità emesso da Carbon Disclosure Project".

"La crisi pandemica ancora in corso sta rappresentando contestualmente una forte discontinuità strategica e operativa e un’opportunità per abilitare un percorso di resilienza trasformativa che consenta al gruppo Fs Italiane e alle società che ne fanno parte di emergere più forti facendo leva sull’esperienza maturata a partire da marzo 2020", ha sottolineato Gianfranco Battisti, amministratore delegato e dg di Fs Italiane. “Il contesto in cui ci troviamo- ha aggiunto- ha necessariamente richiesto una riflessione approfondita sull’evoluzione dei settori di riferimento che, oltre a identificare le azioni 2021 per il rilancio, delinea il ruolo che Fs potrà assumere per il Sistema Paese al fine di rafforzare il suo ruolo di centralità per lo sviluppo dell’Italia, anche nell’ottica di favorire sempre più la mobilità di persone e cose nel prossimo decennio". Battisti ha spiegato che Fs Italiane ha istituito una task-force finalizzata al governo delle azioni del gruppo connesse al Pnrr con l’obiettivo di coordinare lo sviluppo del piano approvato, con riferimento ai progetti di cui l'azienda sarà soggetto responsabile, monitorandone l’avanzamento e la realizzazione. La task-force monitorerà gli aggiornamenti del Piano "fino alla sua approvazione al fine di individuare i Progetti di potenziale interesse per il Gruppo Fs Italiane".

Inoltre, l’amministratore delegato ha annunciato che in tale scenario, il gruppo Fs “aspira a supportare, nel suo ambito, la ripresa del Paese, contribuendo a una mobilità multi-modale di passeggeri e merci che parta dall’attenta analisi di come si definiranno i nuovi scenari post-pandemici, indirizzandoli e mantenendo ancor più al centro dell’attenzione i bisogni delle persone; una mobilità che sia sempre più sostenibile, sicura, e al

contempo focalizzata sull’eccellenza operativa, mantenendo un ruolo di leadership sulle frontiere tecnologiche e di infrastruttura digitale resiliente, non solo in Italia ma con consolidata presenza internazionale".

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