Il Garante "bacchetta" Vodafone

Vodafone non potrà più inviare sms o effettuare chiamate per finalità di marketing a chi non abbia manifestato uno specifico consenso o abbia addirittura chiesto di non essere più disturbato con offerte commerciali. Lo ha deciso ieri il Garante della privacy e le associazione dei consumatori hanno subito chiesto che tale misura sia estesa anche ad altre società. «Sopratutto a quelle - ha detto Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori- elettriche del gas, che stanno approfittando della notizia della fine del mercato tutelato per tempestare i consumatori di telefonate».

Tornando a Vodafone, il gruppo telefonico non potrà più inviare sms o effettuare chiamate per finalità di marketing a chi non abbia manifestato uno specifico consenso o abbia addirittura chiesto di non essere più disturbato con offerte commerciali. La società telefonica dovrà inoltre ridefinire le proprie procedure interne nella gestione dei dati utilizzati per le campagne promozionali.

L'indagine del Garante è partita dopo numerose segnalazioni ricevute da persone che lamentavano la continua ricezione di chiamate. Nel corso di 18 mesi Vodafone - secondo i conti del Garante - avrebbe infatti fatto 2 milioni di telefonate promozionali e inviato circa 22 milioni di sms senza consenso degli interessati.

E dunque l'Autorità ha vietato a Vodafone l'ulteriore trattamento per finalità di marketing dei dati personali in assenza del consenso degli utenti da contattare.

Pronta la replica del gruppo guidato da Vittorio Colao che ha specificato di aver messo in atto, dall'estate 2017, «misure volte ad evitare contatti indesiderati nei confronti della clientela». La società ha aggiunto di essere «impegnata in un programma di adeguamento alla nuova normativa europea e di voler garantire la piena conformità al trattamento dei dati personali».