da Milano
Il ministro dellEconomia, Tommaso Padoa-Schioppa taglia la strada al collega dello Sviluppo economico, Pierluigi Bersani. Come? Con un rigassificatore. Suscitando le ire dellad di Sorgenia, Massimo Orlandi, che ne ha fatto un caso. Ma suscitando anche lallarme di altri gruppi energetici interessati alla costruzione di rigassificatori. E mettendo il governo di fronte a un dilemma: più metano o più dividendi?
Spieghiamoci. LItalia ha bisogno di gas: lo importa con gasdotti da Russia, Algeria, Libia e Olanda. Ma non è sufficiente. Così il ministro Bersani spinge per costruire rigassificatori che permettono di importare metano via nave anche da altri paesi. Ce ne sono in progetto e in costruzione sette. Operativo uno solo: quello di Panigaglia, vicino a La Spezia, dellEni, che ha presentato un progetto di ampliamento. Questa primavera il collega dellAmbiente, Alfonso Pecorario Scanio, ha cercato di giocargli uno scherzetto, chiedendo che per i nuovi rigassificatori fosse necessario anche il piano regolatore portuale, che di fatto avrebbe bloccato ogni nuovo impianto. Ma Bersani lo ha respinto con perdite. Per costruirli basta la «valutazione di impatto ambientale».
E adesso Padoa-Schioppa ci ritenta, con lo stesso sistema, ma con ben altri intenti. Il ministero dellEconomia, che è azionista di controllo di Eni ed Enel, ha presentato un emendamento alla legge finanziaria 2008 «che di fatto rende difficoltosissima lautorizzazione dei progetti di rigassificatori dei nuovi operatori sul mercato», mentre nel contempo «semplifica lampliamento di un impianto esistente appartenente alloperatore dominate controllato dallo Stato», cioè lEni, denuncia lad di Sorgenia, Orlandi, precisando che si tratta di «un caso evidente e incredibile di conflitto di interessi». Forse Orlandi si lascia trascinare un po dalla polemica e tira in ballo anche lEnel, che con ogni probabilità verrebbe invece danneggiata perchè verrebbe bloccato il suo nuovo impianto di Porto Empedocle. Ma, stando a fonti romane ben informate, non va molto lontano dal bersaglio: lemendamento presentato dal ministero dellEconomia, sostiene Orlandi, è «un freno alla liberalizzazione a danno dei consumatori e (soprattutto, ndr) degli operatori alternativi, che hanno programmato grandi investimenti credendo alle dichiarazioni di intenti del governo in materia di liberalizzazione del mercato del gas». Sorgenia, assieme a Iride, ha in progetto un rigassificatore da 12 miliardi di metri cubi lanno (con un investimento tra 800 milioni e un miliardo), che andrebbe ad aggiungersi a quello di Panigaglia dellEni e a quello Edison (da 8 miliardi di metri cubi lanno) che a fine 2008 entrerà in attività al largo di Rovigo.
E di qui la tesi, forse non peregrina, di Orlandi: Padoa-Schioppa fa questo gioco per sostenere lEni, ma soprattutto i suoi dividendi, che sono preziosi per il bilancio del Tesoro. LEni dispone dei gasdotti già in attività e dellunico rigassificatore (che potrà essere ampliato), anche se dal prossimo anno entrerà in gioco Edison con il suo. Per i nuovi gasdotti bisognerà attendere fino al 2012, se tutto andrà bene.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.