Guerra in Ucraina

Il doppio "conto K", Gazprombank e i rubli: l'ultima mossa dello Zar

Il nuovo giochetto di Putin permetterà ad europei e americani di continuare a pagare il gas in euro e dollari ma aiuteranno il rublo a riacquistare valore grazie al "doppio conto": ecco di cosa si tratta

Il doppio "conto K", Gazprombank e i rubli: l'ultima mossa dello Zar

Se sul campo di battaglia Putin sta perdendo miseramente i suoi pezzi, trovarsi "alla canna del gas", in questo caso, potrebbe dargli nuova linfa vitale. Come ci siamo occupati sul Giornale.it, infatti, il rublo russo sta vivendo una fase positiva grazie alla "battaglia economica" del suo zar che costringe i Paesi occidentali a pagare il gas nella valuta di Mosca. In questo modo può evitare la svalutazione e aggirare, in parte, le sanzioni dell'Ue. Adesso, grazie al doppio conto in banca proverà a vincere il braccio di ferro con gli occidentali.

Come funziona

Secondo le ultime indicazioni, infatti, apparentemente non cambierà nulla neanche per le compagnie europee e per gli Stati Uniti che continueranno a versare il denaro in euro o in dollari ma è come se fosse pagato in rubli perché dovranno comunque aprire un conto bancario con Gazprombank chiamato "K": il versamento avverrà secondo contratto e non dovrà esserci alcun cambio di valuta, come aveva chiesto a gran voce inizialmente Putin perché la stessa Gazprombank avrà un altro "conto K" pieno zeppo di rubli così da trasformare nella moneta russa gli euro e i dollari occidentali. Questo meccanismo farà si che il rublo non si svaluterà più, anzi, acquisterà nuova linfa vitale grazie a questo giochetto dal momento che quotidianamente bisognerà acquistare sul mercato interno la cifra equivalente di quasi un miliardo di euro. Ma non è finita qui, perché Il Messaggero sottolinea il costo salato delle commissioni di cambio addebbitate a Italia, Francia, Stati Uniti e via dicendo.

I tre punti a favore di Putin

Avere il coltello dalla parte del manico aiuta, certo. Poi lo zar non è certo uno sprovveduto (da questo punto di vista). Ecco perché da questo meccanismo potrà ricavare almeno tre grossi vantaggi: avrà il rublo stabile sui mercati finanziari, riuscirà a contenere l'inflazione e incasserà ogni giorno almeno un miliardo di euro da europei e americani. Il tutto senza che siano violati i contratti stipulati in tempi di pace. È una "vittoria di Pirro", al momento: bisognerà capire se questo "giochetto" funzionerà così in tutto e per tutto. Non è stata considerata la risposta delle compagnie europee e dei rispettivi governi, non sappiamo se ci saranno nuove sanzioni e il rublo è ancora debole. Di contro, però, il prezzo del gas vola a 125 euro ogni Megawattora e gli incassi russi si fanno più ricchi.

Perché allo Zar conviene fare così

Il suggerimento di operare in questa maniera sarebbe arrivato a Putin direttamente dalla governatrice della banca centrale, Elvira Nabiullina, e dal vicepremier Alexander Novak, ex ministro dell'Energia, che hanno fatto capire allo zar le enormi difficoltà di fare di testa sua, ossia se Gazprom avesse dovuto imporre davvero agli importatori europei di pagare in rubli. A questo punto, fatturazione e prezzo del gas rimarranno esattamente quelli previsti dai contratti. E poi, questo meccanismo rafforzerebbe quanto accade da tempo, e cioé che tutta la valuta straniera in arrivo in Russia sarà utilizzata per l'acquisto di rubli. In questo modo, con il controllo del gas e l'offerta monetaria sulla loro Borsa, il rublo potrà riprendersi dalla svalutazione choc degli ultimi giorni a seguito delle sanzioni occidentali.

Cosa fanno gli oligarchi

Nel frattempo, anche gli oligarchi vogliono limitare i danni dei patrimoni congelati e inutilizzabili a causa delle sanzioni occidentali.

Secondo il Financial Times, sono aumentati gli spostamenti dei soldi in Paesi sicuri tant'é che Washington ha aumentato l’attività di monitoraggio sui movimenti anche dei soggetti non sanzionati cercando società offshore nei paradisi fiscali utilizzate per proteggere tutti i loro miliardi, cosa che è già accaduta qualche settimana fa quando si erano attivati per spostare gli yacht dai porti europei per non incorrere in ulteriori sanzioni.

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