Economia

Generali, cda diviso sul post-Caltagirone

Il presidente Sironi tenta una mediazione, ma la strada è in salita

Generali, cda diviso sul post-Caltagirone

Il braccio di ferro sulla governance di Generali si arricchisce di una nuova giornata potenzialmente decisiva. Toccherà al cda di Generali, convocato oggi alle 14.30, verificare se c'è consenso sull'ingresso di un nome da scegliere, saltando Luciano Cirinà, fra quelli che vengono dopo l'ex manager della compagnia nella lista di nove componenti presentata da Caltagirone all'ultima assemblea: Alberto Cribiore, Andrea Scrosati o Stefano Marsaglia.

Da quanto emerso dalla giornata di ieri, tuttavia, non si respira aria di accordo. A far proprio l'orientamento del presidente del Leone, Andrea Sironi, al lavoro per trovare un compromesso fra maggioranza e minoranza su chi andrà a sostituire in consiglio Francesco Gaetano Caltagirone, è stato comunque il comitato nomine. L'organo presieduto da Sironi si è riunito nella mattinata di ieri prima dell'annuale appuntamento della Consob col mercato finanziario al quale ha partecipato anche lo stesso Sironi. L'ex presidente di Borsa Italiana, interpellato dai giornalisti, ha evitato in Piazza Affari domande su Generali mentre non si è sottratto alle richieste di un commento sul discorso del numero uno della Commissione, Paolo Savona, con cui ha detto di condividere le preoccupazioni sulle criptovalute. Altre sono tuttavia le preoccupazioni di Sironi per evitare che lo scontro nella governance del gruppo assicurativo finisca, come avvenuto nei mesi scorsi, in esposti e scontri legali. Con la Consob che vigila sulla vicenda.

Saranno i due eletti nella lista di Caltagirone, Marina Brogi e di Flavio Cattaneo, che si sono già espressi contro la nomina di Roberta Neri all'ultima riunione del cda, a far sapere se hanno da proporre un eventuale nome accettabile per il resto del board.

Gli altri dieci consiglieri, compreso il Ceo Philippe Donnet, espressione della lista del board precedente uscita vincitrice dall'assemblea del 29 aprile, non sono certo disposti a votare per Cirinà, il candidato naturale di Caltagirone, considerato un elemento divisivo.

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