Generali inaugura l'anno con utili sopra le attese

I profitti sono cresciuti a 581 milioni. Rimonta del titolo (+48%) dal varo del piano di Donnet

Generali inaugura l'anno con utili sopra le attese

«Mai stato così contento del titolo Generali», ha detto all'ultima assemblea dei soci il patron di Luxottica, Leonardo Del Vecchio, azionista del Leone con il 3,15 per cento. Soddisfatto anche Francesco Gaetano Caltagirone che ha arrotondato la sua quota al 4% così come hanno scommesso su Trieste i Benetton entrando con il 3,05% del capitale. A brindare sono tutti gli azionisti: il titolo è protagonista di una lenta ma costante rimonta in Piazza Affari. Dagli 11,31 euro segnati alla fine della seduta del 23 novembre 2016, giorno della presentazione a Londra del piano industriale firmato dall'ad Philippe Donnet, le azioni della compagnia triestina sono salite a 16,78 euro. Hanno messo a segno un rialzo del 48,3% rispetto al +46,7% del FtseMib e al +20,6% dell'indice di settore, il DJ Insurance. Meglio anche dei rivali tedeschi di Allianz (31,9%), dei francesi di Axa (+1,1%) e di Zurich (+17,8%), guidato dall'ex ad di Generali Mario Greco, cacciato nel 2016.

All'incremento del valore del titolo va aggiunto il dividendo 2016 (incassato nel 2017) mentre quello sul 2017 verrà pagato a fine maggio ed è salito del 6% a 85 centesimi. I radar del mercato sono accesi anche in vista del 3% che Mediobanca dovrà cedere (oggi l'istituto si è già diluito al 13%) e che potrebbe cambiare gli equilibri alla prossima assemblea di aprile 2019 quando si voterà per il rinnovo del cda. A mettere benzina nel motore del titolo, però, non sono solo le ricche cedole e le scommesse su riassetti futuri. Per gli investitori le Generali, restano uno snodo cruciale della finanza in Italia dove vuole crescere nell'asset management, ossia nella gestione del risparmio. Gli analisti hanno apprezzato la cessione di attività nei mercati non strategici che ha fatto incassare 1,1 miliardi contro la previsione di uno e Donnet ha raggiunto nel 2017 l'obiettivo di un taglio dei costi di 200 milioni sui mercati maturi, con due anni di anticipo rispetto al piano che aveva fissato il traguardo al 2019. Il nuovo piano 2019-2021 sarà presentato a Milano il prossimo 21 novembre presso la nuova sede di Citylife. Nei primi tre mesi, intanto, il gruppo ha segnato un utile di 581 milioni, in crescita dell'8,6% e sopra un consensus di mercato che si attestava in media a 575 milioni. Il combined ratio, il coefficiente che misura l'incidenza dei costi complessivi per sinistri e spese sul valore dei premi, si riduce ancora e va al 91,4%, nonostante l'impatto di 76 milioni di sinistri catastrofali, relativi alle tempeste che hanno colpito Germania e Francia a gennaio.

Anche il risultato operativo (+ 4,9% a 1,25 miliardi) supera le stime. Tra i premi, il Vita è cresciuto del 3%, principalmente per lo sviluppo dei prodotti unit linked (+9,9%). Nei Danni i premi crescono dell'1,4%, con l'Auto in aumento dell'1,6%.

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