Hanno mandato avanti la banca-lilliput, l'istituto mignon affacciato sul lago Tegersnsee, in Baviera. Ma qui le dimensioni non contano, qui conta il gesto carico di significati con cui la Raiffeisenbank Gmund ha deciso di applicare, a partire da settembre, un «pedaggio» dello 0,40% sui depositi superiori ai 100mila euro. Un vero e proprio squillo di rivolta, un atto di ribellione contro la politica dei tassi negativi praticata dalla Bce che, guarda caso, fa pagare da qualche mese una commissione di identico ammontare alle banche che trattengono troppa liquidità nei suoi caveau.
Il fatto che l'istituto di credito cooperativo tedesco appartenga all'universo delle potenti Sparkasse rafforza l'ipotesi che la mossa sia una sorta di avvertimento indirizzato a Mario Draghi, più volte messo sulla graticola con l'accusa di essere il principale responsabile, tramite una politica monetaria sempre più lasca, dell'erosione dei margini degli istituti di credito. E i tassi negativi, in particolare, sono visti come un veleno. Qualche settimana fa, infatti, le casse avevano già fatto capire le loro intenzioni: «Prima o poi i tassi di interesse negativi potrebbero essere scaricati persino sui clienti. In Svizzera succede già». Lascia dunque il tempo che trova sia il messaggio con cui l'associazione delle banche cooperative bavaresi (Gvb) ha precisato di non essere a conoscenza di altre iniziative simili, sia il messaggio rassicurante dell'organismo nazionale (Bvr) secondo cui l'esempio della Raiffeisenbank Gmund non sarà imitato da altri istituti «a causa della forte concorrenza nel settore bancario tedesco». D'accordo anche Dsgv, che riunisce le 408 casse di risparmio.
Al di là delle parole affidate alle diplomazie delle varie categorie, il dato di fatto è un profondo malcontento che può determinare un rapido allargamento a macchia d'olio dell'iniziativa presa dal mini-istituto bavarese, che potrebbe quindi essere stata usata come apripista. Per vedere l'effetto che fa. Finora, solo Skatbank, una banca diretta del settore cooperativo in Turingia, aveva infatti introdotto nel 2014 un tasso negativo per i depositi sopra i 500mila euro, mentre Alternativ-Bank Gls, un'altra banca cooperativa, sta pensando di far pagare ai soci un «contributo di solidarietà» mensile. Ora, però, il tiro potrebbe essere alzato. Le Sparkasse sono un intreccio di affari e politica, con una capacità di condizionamento particolarmente forte nel confronto dei potentati locale. E visto che le elezioni nazionali si vincono partendo dal consenso sul territorio, è evidente la pressione che le casse possono esercitare sul governo di Berlino se dovessero decidere di far diventare una regola comune quella di far pagare i depositanti. E non sarebbe poi una così grande sorpresa. Dopo che la Dz Bank, la banca capogruppo delle popolari e delle cooperative, ha deciso di far pagare il parcheggio della liquidità agli istituti soci, c'è stato un quasi immediato effetto collaterale: molte banche stanno cancellando i conti correnti a costo zero e sono in procinto di aumentare le commissioni per la gestione e le carte di credito.
L'alibi è sempre lo stesso: i tassi negativi della Bce danneggiano la redditività delle banche e quindi la loro capacità a lungo termine di prestare denaro.
Ciò che però si dimentica (o si finge di dimenticare) è che gli acquisti di asset effettuati dall'Eurotower consentono anche agli istituti tedeschi di portare a casa ricche plusvalenze che dovrebbero rendere meno amari i bilanci. Se poi i problemi sono altri, certo Draghi c'entra poco.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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