Il governo giallorosso punta a spartirsi 400 poltrone

È partita la lotta sotterranea per la spartizione delle 400 poltrone dei dirigenti delle aziende di Stato come ed Enel che il governo giallorosso si appresta a rinnovare

Il governo giallorosso punta a spartirsi 400 poltrone

È partita la lotta sotterranea per la spartizione delle 400 poltrone dei dirigenti delle aziende di Stato come ed Enel che il governo giallorosso si appresta a rinnovare.

Per il momento tutto è bloccato in attesa delle Regionali in Emilia Romagna, ma, secondo il Tempo, molti dirigenti cambieranno perché hanno sulle spalle già due mandati. In bilico c'è l'amministratore delegato di Eni, Claudio De Scalzi. Il suo posto, rivela Il Tempo, potrebbe essere preso dall'amministratore delefato di Enel Francesco Starace che, come il suo predecessore Paolo Scaroni fu spostato nell'azienda di Stato fondata da Enrico Mattei. Se, invece, Starace restasse all'Enel, Stefano Cao, già in Saipem, potrebbe tornare in Eni. Marco Alverà, amministratore delegato di Snam, è nella lista dei favoriti, ma considerata la giovane età (45 anni) è improbabile che diventi il prescelto.

Un'altra poltrona molto ambita è quella di Alessandro Profumo, ad di Leonardo, che ha rimesso in piedi l'azienda dopo la gestione Moretti. Non è escluso, però, che il manager genovese venga confermato nel suo ruolo per mancanza di candidati credibili anche se Domenico Arcuri, ad di Invitalia, punta proprio ad arrivare alla guida della società che si occupa di sicurezza, difesa e aerospazio. In bilico anche la conferma di Matteo Del Fante che guida Poste Italiane e che, pur essendo stato nominato dal governo di Matteo Renzi, potrebbe essere sostituito proprio per volontà dell'ex premier, piccato per il supporto dato ai grillini per il reddito di cittadinanza. Fabrizio Palermo, amministratore delegato della Cassa Depositi e Prestiti, è uno dei 'papabili' che potrebbero prendere il suo posto. Anche Roberta Neri, ad dell'Enav, nominata sempre in quota in epoca renziana, potrebbe perdere la sua poltrona dal momento che è al suo secondo mandato. Non è escluso che Stefano Cannarsa, oggi ad di Consip, rientri nel grande giro delle nomine, mentre Gianfranco Battisti, ad delle Ferrovie dello Stato (incarico in scadenza nel 2021) e i vertici di Fincantieri (l' ad Giuseppe Bono e il presidente Giampiero Massolo) dovrebbero mantenere i loro ruoli.

Indipendentemente dal risultato delle Regionali, le nomine spetteranno al governo giallorosso che, anche in caso di voto anticipato, riunirebbe sullo stesso tavolo i capi della maggioranza e darebbe il via alle danze, ossia alla grande spartizione del potere nelle società a partecipazione statale.

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