Grecia, l'Eurogruppo punta all'intesa L'Fmi lancia l'«aut-aut» sul debito

La Lagarde: «Interessi all'1,5% fino al 2040»

L'approvazione delle nuove misure di austerità, con cui il governo greco spera di raccogliere 1,8 miliardi di euro l'anno, ha messo di buonumore ieri la Borsa di Atene (+1,5%). Il mercato scommette infatti su un accordo all'Eurogruppo di oggi, con lo sblocco di una tranche di aiuti da 11 miliardi contro i 5,7 miliardi previsti inizialmente. Jeroen Dijsselbloem, presidente dell'organismo che raggruppa i ministri finanziari, ha sottolineato che durante la riunione si parlerà «seriamente» di una ristrutturazione del debito greco per la prima volta.

Ma è proprio su questo punto che i negoziati rischiano di complicarsi. Da una parte, infatti, c'è la Germania che ha più volte ribadito di voler cominciare a discutere del nodo non prima del 2018, quando cioè scade il programma di salvataggio della Grecia; dall'altra si schiera il Fondo monetario internazionale con un'analisi sulla sostenibilità dell'esposizione ellenica, con due passaggi fondamentali. Il primo: l'obiettivo di un surplus del 3,5% dal 2018 è «irrealistico»; nel lungo termine il target di avanzo primario non deve superare l'1,5% del Pil. Il secondo: proprio per garantire la sostenibilità del debito, è necessaria l'adozione di un «tasso di interesse fisso su livelli bassi per un periodo esteso, che non superi l'1,5% fino al 2040».

In pratica, una ristrutturazione

«incondizionata», pena il mancato appoggio dell'organismo guidato da Christine Lagarde al programma di salvataggio per 86 miliardi lanciato la scorsa estate. Una posizione, quella del Fondo, certamente indigesta per Berlino.

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