Ci ha pensato una nota delle famiglie Porsche e Piëch, azioniste del gruppo Volskwagen, a sgomberare il campo dalle indiscrezioni che intravedevano una possibile battaglia per la presidenza del consiglio di sorveglianza, carica retta da Ferdinand Piëch fino allo scorso aprile. Gli azionisti hanno affermato di sostenere sempre il loro candidato Hans Poetsch, definito ieri da indiscrezioni traballante. Al cfo del gruppo veniva rimproverato da alcuni investitori di essere co-responsabile del maxi-scandalo dei test truccati: «Tutti i membri del cda di Volkswagenw sono responsabili della gestione del gruppo secondo la lege tedesca e non solo il ceo», la precisazione di chi si è schierato contro la nomina. L'ente di sorveglianza Bafin sta intanto facendo le verifiche del caso, mentre l'interim resta, al sindacalista di Ig Metall, Bertold Huber.
Sarà comunque il 9 novembre, giorno dell'assemblea straordinaria, la data in cui il gruppo cercherà di voltare pagina. Il nuovo ad, Matthias Mueller - che da oggi viene sostituito da Oliver Blume al vertice di Porsche - presenterà il piano di riorganizzazione del colosso automobilistico. La ristrutturazione, salvo ripensamenti, dovrebbe ricalcare le linee guida predisposte la scorsa estate. Obiettivo è quello di rendere il gruppo più efficiente, più redditizio e in grado di rispondere meglio alle esigenze dei tanti mercati. Con l'aggiunta fondamentale, ovviamente, di essere trasparente. Il piano prevede la creazione di business unit all'interno del colosso con ex manager di Bmw, Herbert Diess, a capo della holding dei marchi di volume composta da Volkswagen, Seat (dall'1 novembre guidata da Luca De Meo) e Skoda. Audi, Lamborghini e Ducati fanno invece parte della seconda holding autonoma, in pratica nulla cambia rispetto a ora. Quindi, i tre brand - Porsche, Bentley e Bugatti - inseriti in un vero polo del lusso. Per concludere, i veicoli commerciali insieme ai camion e ai Tir di Man e Scania. Resta da vedere se Italdesign Giugiaro, azienda piemontese al 100% del gruppo tedesco e presieduta da Walter De Silva, rimarrà da sola o sarà ancora abbinata ad Audi.
Per De Meo, nominato al vertice di Seat al posto di Jürgen Stackmann, nuovo capo delle vendite di Volkswagen, potrebbero aprirsi anche le porte del board di Wolfsburg. Il piano di riorganizzazione, infatti, prevede che, oltre a Volkswagen, anche Seat e Skoda abbiano un rappresentante nel super cda tedesco. Il manager milanese avrà subito il suo bel da fare con i problemi causati dallo scandalo dei test truccati che hanno intaccato anche l'immagine del brand spagnolo, tanto che il gruppo sta ora rivedendo al ribasso le stime sulle vendite nel 2016, inizialmente previste in rialzo di oltre il 10%. Seat, infatti, è reduce da un 2014 brillante: dal 1986 nell'orbita tedesca, la marca iberica ha registrato lo scorso anno ricavi per circa 7,5 miliardi, il migliore risultato assoluto (390.500 auto vendute nel mondo).
A Wolfsburg, intanto, la resa dei conti continua.
A cadere è la testa anche Stephan Gruehsem, 53 anni, responsabile della comunicazione del gruppo e stretto collaboratore dell'ex ad Martin Winterkorn, che sarà sostituito dall'attuale portavoce di Porsche, Hans-Gerd Bode, 54 anni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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