I Benetton stringono sul partner di Wdf

In pole position tutti i big di un settore in consolidamento. Titoli su dell'1,9%

Il 2015 sarà l'anno della svolta per World Duty Free (Wdf) da tempo in cerca di partner con cui convolare a giuste nozze e finalmente, fare un salto dimensionale. Piazza Affari scommette infatti su nuovi assetti di capitale in vista per la società dei Benetton (a cui fa capo il 50,1% del capitale tramite Edizione): il titolo ha chiuso la prima seduta dell'anno in rialzo dell'1,8% a 8,12 euro.

Secondo cicliche indiscrezioni di mercato, rilanciate pochi giorni fa anche dall'agenzia Reuters , quest'anno potrebbe essere la volta buona per far decollare il progetto a lungo accarezzato dalla famiglia di Ponzano Veneto. La stessa separazione di Wdf da Autogrill era in effetti stata strutturata per favorire i progetti di sviluppo della società anche attraverso specifiche alleanze e, proprio i mancati risultati su questo fronte, sarebbero stati alla base del recente addio di Jose Maria Palencia dalla poltrona di amministratore delegato del gruppo.

Per alcuni esperti, inoltre, un'unione di alto profilo potrebbe anche facilitare il passaggio generazionale in azienda. Oggi i Benetton stanno parlando con diversi interlocutori potenzialmente interessati a un ingresso dalla porta principale nel colosso mondiale dei «duty free» e, pur di favorire un matrimonio adeguato, sembrano disposti a scendere sotto al 30% del capitale. Maggiori indicazioni potrebbero arrivare il prossimo 15 gennaio quando Wdf presenterà a Milano il piano triennale.

Sarà un progetto «stand alone» chiaramente, incentrato sull'integrazione delle diverse società del gruppo, sul miglioramento della redditività in Spagna e sullo sviluppo dell'attività retail negli Stati Uniti. Ma è comunque probabile che il nuovo amministratore delegato Eugenio Andrades sia chiamato a fornire qualche risposta in merito.

Alle porte di Ponzano Veneto potrebbero bussare tutti i principali operatori del settore anche se il candidato ideale come partner, presumibilmente, dovrebbe essere una società simile quanto a dimensioni e con una distribuzione geografica complementare. Il gruppo dei Benetton è presente i 19 Paesi, opera in 102 aeroporti e, secondo il consenso degli analisti, ha chiuso il 2014 con un giro d'affari di 2,4 miliardi di euro (dai 2,08 dell'esercizio precedente), un Ebitda di 260 milioni e un debito stimato intorno ai 900 milioni.

Sul mercato si è parlato della svizzera Dufry, numero uno del comparto, che tuttavia, proprio pochi mesi fa, ha rafforzato la propria leadership acquisendo da Noel International la Nuance Group per 1,2 miliardi (pari a 10 volte l'Ebitda, in linea con le ultime operazioni effettuate nel «travel retail»), delle coreane Lotte Duty Free e Shilla Duty Free, della francese LS Travel Retail (gruppo Lagardere) e di Dfs Group di Lvmh (che proprio lo scorso settembre è sbarcato in Europa con un'alleanza con Edizione nel progetto legato al Fondaco dei Tedeschi e al suo rilancio culturale e commerciale). Ma in teoria tra i papabili potrebbero rientrare anche, oltre ai tedeschi di Gebr Heneimann, quinto operatore al mondo nel settore, la Dubai Duty Free, fino alla thailandese King Power International.

Certo è che il cosiddetto mercato travel

retail, soprattutto dopo la recente acquisizione di Dufry, è entrato in fase di forte consolidamento. Per questo, per mantenere il passo, World Duty Free dovrà pensare a crescere e probabilmente dovrà farlo in tempi brevi.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica