Edizione srl, la cassaforte della famiglia Benetton, ha comunicato ieri di aver superato la soglia di rilevanza del 3% nel capitale delle Generali raggiungendo il 3,05 per cento. La holding veneta spiega di aver così completato il programma di acquisto sul titolo, confermando anche con questo investimento «la propria attitudine di azionista di lungo periodo». Agli attuali prezzi di Borsa, il 3% di Generali (che ieri ha chiuso la seduta con un +0,32% a 15,8 euro) vale circa 750 milioni.
Giovedì scorso anche Francesco Gaetano Caltagirone, grazie agli acquisti effettuati negli ultimi giorni, è salito al 4% del Leone. Rafforzando così la posizione di secondo azionista a Trieste dietro Mediobanca, che detiene il 13%. L'istituto di Piazzetta Cuccia è però destinato a scendere almeno al 10% come ribadito dal piano triennale 2016-2019. Seguono la Delfin di Leonardo Del Vecchio con il 3,16% e tra gli altri soci il gruppo De Agostini con l'1,7%.
Un gruppo di azionisti storici, «di lungo periodo» (come hanno sottolineato ieri gli stessi Benetton, e tutti italiani che ora pesa - unito - attorno al 25 per cento. Utile barriera in caso di future offensive straniere.
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