I piccoli azionisti Telecom: Argentina da tenere

Anche se i report degli analisti sono positivi e il titolo è salito in Borsa dell'1,7%, non cessa la contesa tra Marco Fossati, primo azionista di Telecom con il 5% tramite la sua finanziaria Findim, e il management della società telefonica. L'affondo finale è previsto all'assemblea del 20 dicembre che dovrà rinnovare o meno, se dovesse prevalere Fossati, la fiducia all'attuale linea di comando. Ieri il cda ha approfondito i passaggi per la cessione della controllata Argentina, confermando il mandato per la cessione. Una mossa, questa, che non è piaciuta ai piccoli azionisti di Asati che hanno presentato un esposto alla Consob sulla cessione e sull'emissione del convertendo, chiedendo un immediato intervento dell'Authority di Borsa. Secondo Asati, infatti, solo Telefonica beneficerà dalla vendita di Telecom Argentina «perché non solo non dovrà vendere il suo asset nel Paese sudamericano, ma magari parteciperà anche al potenziale spezzatino che verrà fatto di Telecom Argentina con Claro Argentina». Quanto a Fossati, ha fatto sapere che l'intesa per la cessione di Telco a Telefonica è «idonea a produrre immediati condizionamenti sulla gestione della stessa holding Telco, con inevitabili riflessi sulle modalità di gestione della partecipazione in Telecom». Il cda di Telecom, però, non ci sta. «Il consiglio ha sempre operato nel pieno rispetto dei principi che sovraintendono la corretta funzione di gestione». Telecom ha comunque nominato un advisor indipendente per «monitorare gli sviluppi delle possibili conseguenze degli accordi intercorsi tra i soci Telco».
Intanto Moody's ha ribadito il rating su Telefonica che si avvantaggia della cessione del 65,9% della controllata cecoslovacca per 2,5 miliardi di euro. Quanto al governo, l'orientamento pare chiaro. Il ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, si è detto molto interessato agli investimenti promessi da Telecom volti a ridurre il digital divide. Telecom ha infatti promesso la copertura del 50% del territorio con fibra ottica e del 80% della popolazione con la banda ultralarga mobile entro il 2019.


Secondo uno studio di Ericsson, inoltre, il traffico dati mobile è destinato a salire di 10 volte, con 9,3 miliardi di linee mobili nel mondo e 5,6 miliardi di smartphone, entro il 2019. Di queste, ben 2,6 miliardi saranno Lte (a banda ultralarga mobile). Oggi sono 159 milioni. E se il traffico dati aumenterà, anche gli utili, alla fine, saranno destinati a salire.

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