I sindaci aprono l'assemblea Tim alle richieste del fondo Elliott

L'inizio dello scontro finale tra Vivendi e il fondo americano Elliott per la governace di Tim è segnato. L'assemblea dei soci del prossimo 24 aprile si aprirà con la votazione delle richieste presentate dagli americani, ovvero la revoca di sei degli otto amministratori in carica, nell'orbita di Vivendi, e la nomina di altrettanti sostituti. La richiesta di voto è stata accolta e l'ordine del giorno è stato ufficialmente dal collegio sindacale di Tim. Telecom ha pubblicato sul sito i documenti che chiariscono l'integrazione dell'ordine del giorno. I sindaci non ritengono inutili e impossibili le richieste del fondo che detiene il 5,7% della società. Inizialmente il cda della società di tlc aveva deciso di non integrare l'agenda del 24 aprile ritenendo che, a quella data, il consiglio sarebbe stato da considerarsi decaduto per via delle dimissioni in blocco degli amministratori in quota Vivendi, avvenute nel corso della riunione del cda del 22 marzo.

Ma per Elliott invece quei consiglieri sono ancora in carica perchè hanno spostato la data delle dimissioni effettive al 4 maggio, giorno di convocazione della seconda assemblea che il fondo Usa vorrebbe venisse annullata. Elliott comunque ha bollato come illegitime le dimissioni in massa dei 7 consiglieri in quota Vivendi.

Ora gli occhi sono puntati sul cda del 9 aprile, che potrebbe portare Tim e Vivendi a un ricorso d'urgenza contro i sindaci, che sarebbero andati «oltre» le loro competenze. L'intento sarebbe quello di bloccare l'integrazione dell'ordine del giorno e riportare lo scontro all'assemblea del 4 maggio prossimo.