Economia

Troppi soldi sul conto corrente? Ecco chi rischia la chiusura

Alcuni istituti di credito preparano misure contro chi ha troppa liquidità sul conto. Ecco cosa può succedere

Troppi soldi sul conto corrente? Ecco chi rischia la chiusura

Conti correnti a rischio, le banche vogliono immettere maggiore liquidità nell'economia reale. La politica monetaria espansiva della Banca Centrale Europea sta rendendo sempre più costosa la gestione della liquidità, i tassi di interesse hanno raggiunto valori negativi. Uno scenario drammatico per le banche italiane e di tutta europa, costrette a "disfarsi" in qualche modo dell'aumento di quasi 200 miliardi di euro risparimati dagli italiani attraverso i depositi sui propri conti correnti. Come riportato dal Corriere della Sera, infatti, alcune tra le maggiori grandi banche avrebbero già preso provvedimenti con l'obiettivo ultimo di liberarsi dei conti correnti con giacenza media di almeno 100 mila euro e privi di alcuna forma di investimento o finanziamento, conti ormai ritenuti troppo costosi per le stesse banche e visti come un ostacolo nel percorso all'immissione di liquidità nell'economia reale.

Quali banche prenderanno provvedimenti

La prima a muoversi verso la chisura dei conti con giacenza media pari o superiore ai 100 mila euro senza prodotti di risparmio gestito o amministrato è Fineco , che con la "Proposta di modifica unilaterale di contratto ai sensi dell’art. 118 del decreto legislativo n. 385/93" ha già provveduto ad avvisare i propri correntisti, prima dell'invio di una comunicazione ufficiale via raccomandata o pec. Altre banche, pur non minacciando la chiusura vera e propria dei conti, si stanno muovendo con l'obiettivo di disincentivare il risparmio: Bnl si appresta ad addebitare 1000 euro ogni trimestre alle giacenze superiori ai 100 mila euro, Unicredit è decisa ad introdurre una commissione di giacenza, Bper è pronta a minare i conti di nuova apertura di imprese e partite Iva superiori ai 100 mila euro con una rilevante commissione di liquidità, Banco Bpm - infine - ragiona su un sistema di commissioni proporzionali alle cifre depositate

E all'estero?

Considerando - intanto - che l'entità dei risparmi italiani risulta maggiore che negli altri paesi, va evidenziato come Germania e Francia abbiano adottato tassi negativi sulle giacenze superiori ai 100 mila euro: una misura che in Italia non è applicabile, e che ha spinto i risparmiatori tedeschi a rifugiarsi nei conti correnti italiani.

I dati

Come precedentemente evidenziato, nel solo ultimo anno la giacenza media dei conti correnti italiani è aumentata di quasi 200 miliardi di euro, nel mese di febbraio - secondo i dati Abi, Associazione Bancaria Italiana - il volume dei depositi bancari degli italiani ha raggiunto i 1.746 miliardi di euro. Tutto questo non fa che rallentare le manovre e alla linea economica dettata della BCE, oltre a generare un vero e proprio freno dell'economia reale pericoloso per i risparmiatori stessi. L'unica soluzione, in tal senso, è minare le ricchezze “sterili”, quali sono i depositi superiori ai 100 mila euro con assenza di qualsiasi forma di finanziamento - mutuo o prestito - anche se già concesso ma non utilizzato (ad eccezione delle carte di credito) o di qualsiasi forma di investimento in prodotti di risparmio gestito o amministrato.

Per le banche diventa sempre più onerosa la gestione della liquidità: su tali conti, infatti, il costo di gestione è superiore di 24,5 euro trimestrali rispetto al 2019.

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