
La guerra delle telecomunicazioni non si combatte solo su prezzi del traffico dati e fibra, adesso il fronte si sposta sull'intelligenza artificiale generativa (lo stesso terreno di ChatGPT, per intenderci). Nel giorno in cui, a Milano, Iliad compie 7 anni di presenza in Italia e lancia un'offerta per connettersi con la fibra fregiandosi di essere «il primo operatore a includere in un'offerta fibra la versione professionale di un assistente Ai» (in utilizzo gratuito per 6 mesi c'è «Le Chat Pro», realizzato dalla francese Mistral Ai); a Roma la rivale Vodafone+Fastweb, pressoché in contemporanea, ribatte lanciando «FastwebAi Suite», la piattaforma di servizi e strumenti basati sull'intelligenza artificiale generativa dedicati alle aziende e alle pubbliche amministrazioni. «Si tratta della prima telco italiana a lanciare soluzioni Ai based sovrane», dicono da Fastweb+Vodafone. Da una all'altra, si contendono entrambe una prima volta. Certo l'intelligence delle due aziende ha dimostrato di sapere cosa stesse combinando l'altro, facendo un annuncio sull'IA nello stesso giorno. Servizi diversi (uno rivolto agli utenti, l'altro alle aziende) ma non è inverosimile pensare a un tentativo di fare l'ombra uno all'altro. La scelta di puntare forte sull'IA diverge in parte dalla nuova Tim a trazione Poste (che pure investe tanto su servizi a imprese, data center e IA) che allarga i suoi servizi a energia e servizi finanziari. Cosa che non farà Iliad Italia: «Non è il nostro mestiere», ha liquidato la questione l'ad Benedetto Levi (in foto). E vive un momento di stasi anche la possibile integrazione con Tim: a oggi «non c'è nessuna discussione concreta in corso», ha detto Levi, anche se «sicuramente il consolidamento del mercato porterebbe valore, ma non è una necessità».
Anche Walter Renna, a capo di Fastweb+Vodafone, ha detto che «le acquisizioni che vanno in un'ottica di creare economie di scala e investimento per il Paese» sono positive che si parli di Tim-Iliad o Iliad-Wind Tre. Intanto, ieri, è emerso dalle dichiarazioni di Poste a Consob al superamento del 10% di Tim, che il gruppo guidato da Matteo Del Fante non intende superare la soglia d'Opa e per ora non chiederà integrazioni nel cda.