Nella trattativa per la vendita dell'Ilva ai franco indiani di Arcelor Mittal spunta un accordo segreto con il governo. E i lavoratori, già sul piede di guerra, vanno verso lo sciopero generale alzando ulteriormente lo scontro. Carte alla mano, il contratto di affitto con obbligo di acquisto siglato dalle società del gruppo Ilva e da Am InvestCo Italy (la cordata guidata da Arcelor con l'85%), e rivelato dal Secolo XIX, metterebbe in luce alcuni dettagli inediti della trattativa. Si prevedono, in particolare, 10mila persone assunte, ma solo per la durata del piano industriale, per scendere poi a 8.500 nel 2023. Questione già oggetto di duri scontri tra le parti. I sindacati vorrebbero, infatti, che a essere tutelati fossero tutti i 14mila dipendenti dell'azienda siderurgica. Nell'arco del piano Arcelor non potrà inoltre licenziare, ma incentivare l'esodo e avvalersi degli ammortizzatori sociali. La violazione dell'obbligo dei livelli occupazionali comporterà una penale di 150mila euro per dipendente licenziato. Le assunzioni, inoltre, escludono continuità con il passato e, quindi, cancellano gli scatti di anzianità. Altro punto oggetto di scontro con i sindacati.
Emerge, inoltre, che il prezzo dell'aggiudicazione è stato fissato a 1,8 miliardi, mentre quello dell'acquisto sarà calcolato con la valutazione del magazzino, dei debiti e dei crediti. Quindi, è una cifra al momento indefinita. L'acquisto, si legge nelle carte, è subordinato al verificarsi di alcune condizioni legate, tra l'altro, alle pendenze giudiziarie. Una su tutte, il ricorso al Tar degli enti locali che da mesi blocca la trattativa.
In generale, l'atto contiene ogni singolo elemento dell'operazione, dal potere di firma di Am InvestCo, ai piani industriali e ambientali, dalle fonti di finanziamento, alle carte della Commissione Ue. Un documento che secondo i sindacati sarebbe rimasto segreto per tutti questi mesi. E il consiglio di fabbrica delle Rsu dell'Ilva ha già detto che non riprenderà la trattativa al Mise senza una radicale modifica dell'impostazione in materia di organici e salari.
Ma il tempo stringe e questo documento rischia di diventare l'unica strada da seguire quando, tra poco più di un mese, Ilva finirà i soldi in cassa e l'Ue avrà già dato il via libera all'acquisizione di Arcelor Mittal (si esprimerà entro il 23 maggio). E se sindacati e enti locali resteranno divisi, l'unica possibilità di avere più tempo, e un diverso esito alla trattativa Ilva, sarà l'eventuale ingresso della Cdp nel capitale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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